È ufficiale, la Forestale confluisce nei Carabinieri
È ufficiale, la Forestale confluisce nei Carabinieri
Il Consiglio dei ministri ha approvato, in esame definitivo, il decreto legislativo sulla razionalizzazione delle funzioni di polizia e l’assorbimento del Corpo forestale dello Stato.
«Nello specifico – spiega un comunicato del governo – il decreto provvede all’eliminazione delle duplicazioni delle funzioni e alla gestione associata dei servizi comuni. E’ previsto l’assorbimento del Corpo forestale nell’Arma dei Carabinieri, con l’obiettivo di dare unitarietà e più forza anche alla funzione di controllo sul territorio valorizzando la specialità agroambientale. Il testo tiene conto delle indicazioni dei pareri parlamentari, del Consiglio di Stato e della Conferenza unificata».
Il Consiglio dei ministri sottolinea che
«Con la riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri scendono da 5 a 4 i corpi di polizia, viene potenziato il livello di presidio del territorio attraverso il rafforzamento dell’attuale assetto con la cooperazione della capillare rete di strutture dell’Arma, delle sue capacità investigative e delle sue proiezioni internazionali per le attività preventive e repressive. Nel nuovo comando viene assicurata la specializzazione attraverso l’impiego del personale del Cfs e si punta a risparmi di spesa di circa 100 milioni di euro in 3 anni. Il nuovo comando è posto alle dipendenze funzionali del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali».
Un decreto che, nonostante le critiche delle associazioni ambientaliste e le proteste dei sindacati del Cfs, è stato approvato anche dal ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti, che subito dopo ha dichiarato:
«Con la riorganizzazione del Corpo Forestale all’interno dei Carabinieri, l’Italia si dota di una Polizia agro-ambientale che sarà subito un riferimento in Europa nel contrasto ai reati contro l’ambiente e l’agroalimentare. Con questa riforma resta pienamente affermata la specializzazione dei Forestali e la si integra con la grande capacità tecnico-operativa dell’Arma: un Paese come l’Italia che punta sull’unicità delle sue risorse naturali e ambientali non poteva fare passo più importante».
Soddisfatto il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, a cui faceva capo il Cfs. Completiamo l’iter di riordino del Corpo forestale dello Stato nell’arma dei carabinieri. Secondo Martina, con l’approvazione del decreto legge
«Il comando per la tutela forstale e agroalimentare dell’arma dei carabinieri diventa un ‘grande soggetto di tutela e repressione su tutto il fronte agroalimentare forestale e ambientale. Il comando che nasce con questa scelta sarà una delle realtà più interessanti e più solide in ambito internazionale».
Un accorpamento che però continua a non convincere molti, compreso Renzo Moschini, del Gruppo San Rossore, che sulla sua pagina Facebook scrive:
«Tra i problemi posti a Mattarella dal Wwf e le altre associazioni ambientaliste vi era quello dello scioglimento del Cf dello Stato per passarlo ai Carabinieri. Il Consiglio dei ministri ha ignorato la cosa e approvato il Decreto di scioglimento. Che si tratti di una delle tante semplificazioni di cui si sta chiacchierando è indimostrabile specie dopo l’approvazione della legge sugli ecoreati che richiede appunto controlli e interventi non genericamente di polizia ma mirati e specializzati. D’altronde lo si è già visto con l’abrogazione delle province e come sono andate e stanno andando con le guardie provinciali anche in Toscana. Eppure incendi, bracconaggio e altri guai sono lì a confermare che il ruolo del Cfs e non solo per ragioni di costituzionalità sarebbe stato bene tutelarlo. Speriamo nessuno pensi che basti cambiare le divise».
Fonte: GreenReport