Dalla bici al fuori strada passando per la storia – Tartufai

Dalla bici al fuori strada passando per la storia – Tartufai

Dalla bici al fuori strada passando per la storia – Abbiamo già trattato in passato questo tema ma ho approfittato di un’interessante articolo pubblicato su www.all4shooters.com per riproporre l’argomento in cui il sito ne parla prettamente sotto al punto di vista venatorio ma che ben si presta anche al mondo della caccia ai tartufi, difatti le differenze sono minime se non inesistenti, in parole povere la storia è la stessa per entrambi.

La prima, vera auto “da caccia” in quanto tale, è un’invenzione italiana.

Nacque dalle esigenze di un cacciatore particolarmente famoso,  il grande Giacomo Puccini nei primi del ‘900 che chiese alla Lancia  un particolare mezzo di trasporto meccanico, atto a servirlo nella sua vita divisa sempre fra lavoro e caccia.

Lancia gli mise così a disposizione il primo “SUV” della storia, con le seguenti caratteristiche

  • trazione sulle quattro ruote,
  • gomme tassellate,
  • sospensioni rialzate
  • chassis rinforzato nella parte inferiore per proteggere motore e meccanica in genere
  • ampio bagagliaio atto a contenere tutto quanto potesse servire

i tartufai e i cacciatori di un tempo  avevano le pasture a due passi da casa, con le ristrettezze economiche che c’erano specie poi fra le due guerre, bastava anche una semplice bicicletta con un cestone dietro la sella o sul manubrio a far da trasportino al cane.

Poi, via via che arrivava il progresso la natura ha iniziato ad allontanarsi, e di conseguenza la bici non era più sufficiente.

Per buona parte si faceva come si poteva, adattando di solito vecchie auto , o sacrificando  quelle che si avevano per le mani. Molti poi, che ricorrevano addirittura alle due ruote   Vespa e Lambretta.

 Fu sopratutto dagli anni ‘60/’70 in poi, vedremo sempre più comparire nelle campagne , auto “fuoristrada”

 Land Rover, Jeep, Toyota, Mitsubishi etc. equipaggiate con:

  • gabbie per i cani,
  • rastrelliere per i fucili,
  • contenitori per stivali e cartucce,
  • tutte decorate da adesivi di associazioni venatorie, cinofile, o di marche d’armi e munizioni. A testimoniare con orgoglio un’appartenenza.

Un’altra invenzione nazionale  nata come sempre dall’esigenza di coniugare praticità e risparmio ha consacrato l’ormai mitica FIAT Panda 4×4 l’auto simbolo per antonomasia come  auto da tartufai cacciatori e fungaioli.

Lo scenario di oggi è più articolato rispetto a un tempo, difatti le automobili impiegate a gli scopi di cui sopra se ben usate come si suol dire”da battaglia”, rappresentano  un investimento economico più rilevante rispetto al passato probabilmente dovute dal fatto che il consumismo ha portato le case automobilistiche a costruire utilitarie che da prima non riuscirebbero  ad affrontare tali esigenze oltre a non avere una longevità  che giustificherebbe l’investimento.