Lode al Tartufo ESTIVO

Tutti mi cercano tutti mi vogliono, cosi recita un celebre verso  del Largo al Factotum di Figaro, Ed è quel che forse direbbe un Tuber Aestivum se potesse cantare. E direbbe innegabilmente la verità. Lo cercano  talmente tanto che lo cercano anche prima che sia giunto il suo tempo, come dei bulli, con le zappe, dando la colpa ai cinghiali, anche se i cinghiali non hanno studiato ,ma poco importa, considerando che il denaro li rende bestie, tanto quanto loro.

A proposito di selvaggina, mio caro tartufo estivo, ti impiegano come specchietto per le allodole, perche vanno a caccia di polli, ma di quelli con il portafoglio, Ti adagiano li nel piatto, bianco come un cadavere, bianco come il tuo Re, e vieni cosparso del suo profumo, falso anche quello.

Un brutto anatroccolo con cui farsi belli come cigni. Ti cercano vivo o morto e non è una battuta, si proprio come gli annunci nel Far west e non  è una battuta neanche questa, purtroppo. Si fanno beffe di te, di voi, mio caro Tuber Aestivum, I commercianti  vi acquistano a Quintali , e vi stillano nel vasetti un grammo alla volta.

I cani da pagliaio, grazie a te diventano cani da tartufo e i plebei  si evolvono al rango di tartufai. Ma non prima di essere  consci che non è poi cosi facile scovarti come tutti credono, lasci degli indizi, certo,  ma solo perchè la natura non fa nulla per caso.

Con te ci sono ben altre difficolta da affrontare: le estati torride  rendono impossibile avventurarsi nelle campagne in pieno giorno, già piene di insidie per gli uomini e gli animali.  Ci sono gli scanna cavalli, o forasacchi che dir si voglia ed è anche a stagione più propizia per le zecche che sono di certo da preferire alle vipere che anch’ esse non mancano. Lungo i dirupi, resi coriacei  , dall’afa , si diventa più duri, come Scorzoni. E quando la luce inizia a penetrare tra i rami delle querce ed è quindi giunto il momento di tornare a casa, se guardano al sole con un sorriso è grazie a te  che quei volghi ora hanno nobili pensieri.