La Storia di Birba Il Cane da Tartufi diventata Star del Cinema

All’anagrafe canina Birba risulta essere nata nel mese di agosto del 2010, insieme al fratello Biscaro. Il suo padrone Aurelio si affeziona, è  docile e intelligente e ha la passione per la cerca e con l’inseparabile vecchio cane Charlie, batte  i boschi tra Roddino, Bossolasco e Somano: Birba impara subito a cavare le trifule,  mentre Biscaro si dedica preferibilmente alle lepri.

Nel 2017 una troupe americana va  in Langa a girare un docufilm (The Truffle Hunters)  che racconta la vita di quattro trifulau. Uno dei quattro è Aurelio e Birba fa la sua prima esperienza da attrice.

Nell’estate 2020 Aurelio viene stroncato da un infarto mentre in auto, su una strada di collina, sta viaggiando verso casa sua, a Bossolasco, zona Colle della Resistenza. I suoi vicini sono il sindaco Franco Grosso e la moglie Marisa Battaglia e proprio il sindaco viene interpellato circa la sorte di Birba, Biscaro e del vecchio Charlie, e non ha dubbi:

“Niente canile. Ce ne occupiamo noi”.

Birba ha visto morire il suo padrone, passa giorni tristi e difficili, cerca di scappare, ma fortunatamente non smette di mangiare. Marisa le sta accanto, la consola come può, pian piano si guadagna la sua fiducia e un mesetto dopo Birba ricomincia a vivere e a sentir di nuovo voglia di bosco, di foglie, di terra, di trifule.

Marisa la accontenta, vede che durante le passeggiate fra i noccioleti la cagnetta è felice, ha un carattere docile e decide di diventare “trifulau” al femminile, facendo la dovuta formazione e il tesseramento.

“Non ero mai andata a cercare tartufi, ma lei era così smaniosa che ho voluto accontentarla, perché lo merita: è dolcissima e molto affettuosa con tutti. Aurelio la trattava benissimo, al contrario di quel che si crede rispetto ai padroni dei tabui. Le aveva insegnato a riportare le pantofole, io le ho insegnato a portarmi la ciotola del mangiare e lei adesso mi va a prendere il cellulare, basta che glielo chiedo”.

Nel 2023 il regista Gabriele Fabbro ha in mano la sceneggiatura di “Trifole – Le radici dimenticate”. La storia di Igor, anziano trifulau ,abitante di un paesino della Bassa Langa.

Si è trattato di una coincidenza – spiega Marisa -. Quando il nostro amico sindaco di Somano Claudio Paolazzo ci ha avvertito che cercavano un cane per girare delle scene di un film, sapevamo che il regista aveva già valutato altri cani e trifulau ben più esperti di me. Ma quando Fabbro vide Birba, vuoi per il nome che compariva nella sceneggiatura già pronta, vuoi perché lei è ‘speciale’, l’ha scelta subito”.