Tante novità per i Tartufai Abruzzesi , dalla Fiera alla Cerca di Notte
Sono tante le novità che attendono i tartufai Abruzzesi nell’ imminente 2023, la più clamorosa di tutte è senz’altro la proposta di legge presentata dal Presidente della federazione nazionale tartufai italiani, Dott. Fabio Cerretano in collaborazione con altre associazioni del territorio: Poter andare a tartufi di notte. Una vera e propria rivoluzione, che a quanto pare riguarderebbe solo la raccolta del Tuber Magnatum Pico. Un mutamento, questo, che comparerebbe l’Abruzzo a regioni quali il Piemonte ( Lombardia e Liguria), che notoriamente per tradizione ha fatto della cerca notturna un vanto nel mondo, in quanto ha aiutato e non poco ad accrescere il fascino e l’alone di mistero che avvolge i tartufi ed i tartufai.
La seconda novità è rappresentata dalla prima Fiera Internazionale del tartufo d’Abruzzo che si terra nel mese di dicembre a L’ Aquila. L’evento è promosso dalla Regione Abruzzo attraverso l’Azienda regionale attività produttive (Arap), nel suo ruolo di soggetto attuatore, in collaborazione con il Comune dell’Aquila, le Camere di commercio Gran Sasso d’Italia e Chieti Pescara, Arta Abruzzo e le associazioni di settore.
Per ultimo ma non per importanza, l’ampliamento della zona A del Parco Sirente Velino, per il quale l‘Associazione “Amici del Tartufo d’Abruzzo” Presidente CAV. Gaetano Pignatelli ha risposto a numerose richieste pervenute contro le direttive dell’ente Parco Maiella, con una petizione che ha coinvolto cittadini e tartufai.
“L’Ente Parco vuole estendere il territorio dal 48% al 52% compreso la Zona A, riducendo la Zona B, tale espansione limita e danneggia in maniera esponenziale i soggetti titolari di regolari permessi per l’esercizio delle attività agro-silvo-pastorali, la raccolta di Funghi, Tartufi e Legnatico per il divieto assoluto imposto di entrare in zona A.
Nonostante ci sono Leggi Regionali e dello Stato che sono ignorate dall’Ente Parco, molti Tartufai restano senza reddito nonostante pagano tutte le tasse allo Stato e alla Regione per la ricerca del Tartufo“.
Fonti: terremarsicane.it – abruzzoweb.it – fnati.it