Tartufaie in Affitto – Umbria

Tartufaie in Affitto – Umbria

Tartufaie in Affitto – Riportiamo integralmente qui di seguito la lettera inviata da un tartufaio di Cisterna di Firenzuola al quotidiano SpoletoOnline (Umbria) che denuncia la beffarda situazione su delle tartufaie Affittate per pochi spicci a una associazione del luogo:

Vorrei portare a conoscenza dell’opinione pubblica quanto sta avvenendo in merito ai rapporti, quanto meno anomali, tra il Comune di Acquasparta e l’Associazione tra raccoglitori di tartufi di Acquasparta.
Quest’ultima, nel 2012, è stata beneficiaria di un contratto d’affitto per utilizzare le tartufaie del Comune, pari a circa 130 ha, per un canone di affitto davvero irrisorio: mille euro annui.
Canone che, poi, con delibera di giunta n.130 del 12 settembre 2014 è stato portato a 3.600 annui, a fronte di una presunta spesa sostenuta dall’Associazione di 16.280,44 per migliorare la fruibilità dei terreni e sostenere le spese per adempimenti contrattuali di vario genere.
Spese che, a quanto risulta, non sono state mai dimostrate o addirittura sostenute. Oltretutto, il Corpo Forestale dello Stato ha accertato e verbalizzato per ben due volte che la tabellazione delle tartufaie non risponde alle planimetrie di progetto approvate dalla Comunità Montana dell’Orvietano.
Chi scrive paga regolarmente tasse e tributi comunali e, come cittadino nonché raccoglitore di tartufi in regola con le normative vigenti, non può ritenere ammissibile che si conceda una “prebenda” ad altri 12 cavatori per pochi spiccioli sempre che siano stati pagati).
Ciò, a fronte di un profitto per i componenti l’associazione, di svariate decine di migliaia di euro.
Per questo motivo, mi sono rivolto con un esposto alla Procura della Corte dei Conti per segnalare il grave danno erariale subito dal Comune a causa di questo contratto di affitto palesemente illegittimo.
Che, come tale, doveva essere segnalato alla Procura stessa dal segretario comunale, dott.ssa Cinzia Stefanangeli, quale garante della legittimità degli atti amministrativi.
La vicenda dimostra che il sindaco Roberto Romani, la sua giunta ed il Segretario comunale, hanno commesso gravi irregolarità amministrative, contabili ed omissioni nei controlli di conformità, deliberando non uno bensì due atti illegittimi; ovvero sottoscrivendo il primo contratto d’affitto nel 2012, ed anche con l’ultima delibera che ridetermina il canone del contratto a 3.600 euro annui con effetto retroattivo.
Ora mi chiedo:

  • Questo affitto, pur sempre irrisorio, è stato saldato regolarmente sin dal 2012?
  • Esistono documenti che attestino le presunte spese sostenute dall’Associazione?
  • Perché il sindaco Romani non tira fuori le carte?
  • Perché questo “muro di gomma” per tutelare gli interessi dei pochi a scapito dei più?

Aspettiamo che il Sindaco faccia chiarezza nel rispetto della legalità e della trasparenza degli atti amministrativi. Nel rispetto dei diritti di tutti i cittadini di Acquasparta, che pagano le tasse allo Stato ed i Tributi al Comune.

Mario Galli

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