Uno scavo di 2 metri per un tartufo da 80 grammi
80 grammi di tartufo a 2 metri di profondità
Asti – E’ stata un’avventura incredibile. Una cosa simile non era mai successa. Nessuno ci credeva, sono venuti a vedere anche dai paesi vicini, dove la voce si era subito sparsa». A parlare è Sergio Cauda, trifulau di Cisterna molto conosciuto in zona, ancora un po’ emozionato nel raccontare e visibilmente soddisfatto per l’accaduto. Togliere un tartufo a metà gennaio, ormai a fine stagione, non è poi così strano anche se un po’ inusuale. Da queste parti si trovano in genere a 20, 40 centimetri, ma anche di più, qualche volta fin quasi ad un metro di profondità. Ma toglierne due tre giorni fa – uno ad un metro e mezzo e l’altro a due metri e trenta di profondità – sembra essere davvero un avvenimento finora mai registrato.
Il fiuto infallibile
Fiona e Jari, i due cani di Sergio, avevano fiutato qualcosa già quattro giorni prima tra Cisterna e la frazione San Matteo, ma avevano scavato invano fino a mezzo metro di profondità. Nello stesso posto due giorni dopo passa Luca e con il suo Maycol scavano per oltre un metro ma poi, diventato buio, desistono. Il giorno successivo su quel buco ancora aperto capita Danilo Novo ed il suo «tabùj» è eccitato. Arriva anche Michele, il padre di Danilo, e continuano a togliere terra finchè ad un metro e mezzo trovano un tartufo di 80 grammi. Poi torna Luca per continuare a scavare, ma vede il buco ricoperto e pensa che ormai qualcuno abbia portato a termine l’operazione.
Gli scavi
Il suo cane Mycol però continua a fiutare e si rimette a scavare, mentre il suo padrone telefona a Sergio Cauda che torna anche lui, insieme ad altri due trifulau di Cisterna. I cani sono eccitati e tutti, uomini e cani, si mettono a scavare. Il buco si deve allargare fino ad un metro e più di diametro. Arriva una scala, arrivano funi, secchi e badili. Si devono fare i turni ed anche i cani a quasi due metri fanno fatica a respirare, ma continuano a sentire l’inconfondibile profumo. Si deve arrivare ad una profondità di due metri e trenta, sul tufo del terreno vergine, per regalare a Sergio la sorpresa di poter estrarre un tartufo, bello sferico e sano che sul peso farà registrare 108 grammi. Intanto si è sparsa la notizia ed al momento del ritrovamento sono presenti anche i trifulau dei paesi vicini.
A memoria d’uomo, a nessuno era mai successo di vedere un tartufo ad una profondità tale. Tra i vari commenti, qualcuno avanza un’ipotesi plausibile. Potrebbe essere stata una frana avvenuta con l’alluvione del ’94 ad aver portato più a valle le spore tartufigene che, pur sepolte da oltre due metri di terra, hanno regalato un’emozione unica a Sergio Cauda ed ai suoi amici.
Fonte: La stampa