Trifolao ucciso da un cacciatore – 1994

Trifolao ucciso da un cacciatore – 1994

Trifolao ucciso da un cacciatore – L’incidente in una boscaglia di Brignano Frascata, la vittima aveva 59 anni


Lo sparatore: «Mi avevano segnalato via radio l’animale e ho sparato». Ma era solo il cane del cercatore di tartufi. La rosa di pallini ha colpito pure l’uomo. Difficile opera di soccorso

BRIGNANO FRASCATA – Cercava tartufi. Un cacciatore ha sparato e lo ha colpito per errore. E’ morto così, l’altra mattina, poco dopo il ricovero in ospedale, il pensionato Luigi Ratti, 59 anni, abitante in frazione Selva Superiore. Non era sposato e viveva con la madre. A colpirlo è stato un compaesano, Emilio Massone, 41 anni, via Principale 12. Faceva parte di un gruppo di circa 20 persone, impegnate in una battuta al cinghiale in frazione Musigliano di Gremiasco. «Circa 10 minuti prima dell’incidente – dice Massone – un collega a valle mi ha comunicato via radio che aveva visto una volpe salire verso di noi. Dalla mia postazione, allora, ho caricato il fucile a pallettoni. Mentre aspettavo, ho sentito un fruscio nel fogliame, come se l’animale venisse verso di me. A circa 20 metri è spuntata la bestia ed ho sparato. Non era una volpe,però, anche se aveva il muso e le orecchie rossicce: era uno dei due cani di Luigi Ratti». Dietro al cane, ad una ventina di metri, nel bosco fitto, c’era anche il padrone. «Ho sentito qualcuno dire “Ci sono io qui”. Allora ho lasciato cadere il fucile e sono andato a soccorrerlo». Era rimasto colpito anche l’altro cane, che è riuscito a raggiungere il padrone e poi è morto. Con Ratti c’era il cognato. Intanto, erano accorse anche le altre persone. L’ambulanza è arrivata fino a Musigliano: ma il ferito era in fondo ad un canalone, dove si può arrivare solo a piedi. «Abbiamo caricato la barella sulla mia jeep e mi sono avventurato nel canalone: non credevo di riuscire a risalire, ma ce l’abbiamo fatta, anche se ci è voluto tempo». E’ arrivato anche un medico, che dopo le prime cure ha ordinato il trasferimento immediato all’ospedale. La jeep con a bordo il ferito in qualche modo è risalita, in alcuni punti spinta a braccia. Nel frattempo Ratti ha perso molto sangue: è arrivato in ospedale in fin di vita. «Abbiamo fatto di tutto per salvarlo – continua Massone -, ma il luogo era impervio: ci voleva l’elisoccorso». Massone, denunciato per omicidio colposo, era in regola con la licenza di caccia e il porto di fucile. La zona, inoltre, era delimitata dai cartelli che avvertivano della battuta al cinghiale in corso.

Maria Teresa Marchese

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