Abbigliamento mimetico: una brutta abitudine dei tartufai

Abbigliamento mimetico: una brutta abitudine dei tartufai

Abbigliamento mimetico: una brutta abitudine dei tartufai – Quando si pratica un’attività all’aria aperta, come quella di cercare tartufi, sono molteplici i fattori da prendere in considerazione, uno di questi è senz’altro l’abbigliamento, che non deve essere solo confortevole e caldo, ma anche sicuro. 

Infatti ci deve proteggere da innumerevoli avversità, quali: vipere, rovi, cadute, ecc.  

E a proposito di quest’ultima eventualità, anche il colore dell’abbigliamento può essere fondamentale. Perché?

Una caduta può provocare anche traumi cranici e quindi rende impossibile chiamare i soccorsi, ne tanto meno chiedere aiuto nel caso i ricercatori ci stiano chiamando. Quindi è di fondamentale importanza rendersi visibili. Quindi a rigor di logica l’abbigliamento mimetico tanto amato dai tartufai è ciò che più può esserci di sbagliato. 

Per avvalorare questa mia affermazione vi riporto quanto citato da Wikipedia sull’impiego della mimetica da parte dei militari:

“Il camuffamento militare ha come obiettivo principale ingannare il nemico riguardo alla presenza, posizione e movimento delle proprie unità militari avvalendosi di occultamenti, travestimenti e altri accorgimenti ingannevoli applicati alle truppe di terra, ai veicoli, agli aeromobili e ad ogni tipo di struttura o postazione militare.”

Se ciò non bastasse a farvi desistere dall’adottare tale abbigliamento vi invito a considerare il fatto che non renderà solo difficile essere individuati da eventuali soccorritori ma anche dalla selvaggina e quindi al posto di allontanarsi (come farebbe normalmente) vi trovereste faccia a faccia con un cinghiale, e penso che non ci sia bisogno di aggiungere altro. 

O ancora peggio vi potreste trovare voi al posto del cinghiale durante una battuta di caccia. Sono infatti molti i casi di cronaca dove ci sono protagonisti tartufai impallinati dai cacciatori. 

Oltre a tutto questo riporto e condivido il pensiero di questo cacciatore: 

L’uso che facciamo di mimetiche di derivazione e disegno militare credendo di “mimetizzarci meglio” con l’ambiente ci porta inevitabilmente ad esser visti come una sorta di “guerriglieri”.

L’abbigliamento che usiamo a caccia è la prima visione che la società si fa di noi. 

L’abito in questo caso fa il monaco ed avere un aspetto diverso ci favorirebbe nell’immaginario collettivo.

Certamente dobbiamo migliorare anche il “dentro dell’abito” ma essere visti in positivo sarebbe un buon primo passo. Voi che ne pensate?

Luigi da Pavia