Prosegue la stagione del bianco tra furti, multe, sequestri e smentite!

Prosegue la stagione del bianco tra furti, multe, sequestri e smentite!

Prosegue la stagione del bianco tra furti, multe, sequestri e smentite! :

RUBATI NELL’AQUILANO TUBER PER 5 MILA EURO:

RAIANO – Hanno tagliato la rete e fatto razzia di tartufi.
Il furto si è verificato ai danni di una tartufaia di 180 piante, posta a qualche chilometro dal paese di Raiano (L’Aquila). Entrati nella tartufaia, hanno preso a zappare con forza per estrarre i preziosi tuberi da sotto le piante. I malviventi hanno agito con calma, forse contando sulla buona conoscenza delle abitudini del padrone dell’impianto. Sono stati rubati tuber per circa 5 mila euro. Somma a cui si deve aggiungere il danno subito dal proprietario proprio a causa dei pesanti colpi di zappa che hanno strappato le radici delle piante. Queste non produrranno i preziosi tuberi per almeno un altro anno.

Trasportava irregolarmente in auto “cani da tartufo”, multato per oltre 1300 euro un 44enne

Durante un controllo della Polstrada, sulle principali arterie stradali della provincia, un 44enne, residente a Campoli Appennino, è stato multato per 1333 euro dagli agenti mentre a bordo della sua auto percorreva la superstrada Sora-Cassino, nel comune di Sora. L’uomo, infatti, durante il controllo effettuato dagli agenti,  trasportava nell’abitacolo della propria autovettura, in una gabbia artigianale, coperta di stracci, quattro cani, violando le norme per il trasporto degli animali. “Sono cani da tartufo, non pensavo che esistesse un legge che vietasse di trasportarli così” si sarebbe giustificato l’uomo  alla contestazione degli agenti. Da qui la salata multa inflittagli e l’obbligo di iscrizione degli animali all’anagrafe canina prima di poter continuare il viaggio.

Acqualagna, sequestrati 6 quintali di tartufi ‘made’ in Romania 

Pesaro, 31 ottobre 2013 – CHE CI FACEVA un furgone-frigo della Romania con 6 quintali di tartufo nero e bianco ad Acqualagna? Lo hanno sorpreso l’altra sera i carabinieri del posto assieme al Nas di Ancona. Il furgone non viaggiava di nascosto. Il camionista aveva una bolla di consegna e sembra che dovesse portare il prezioso alimento ad un commerciante molisano che era presente ad Acqualagna per la fiera nazionale del tartufo. Un carico del genere, ma solo se spacciato per made in Italy, può valere più di mezzo milione di euro. Non è la prima volta che il mezzo viene fermato dai carabinieri di Acqualagna.
GIÀ nel luglio scorso, era stato controllato: viaggiava con 10 quintali di tartufo nero. In quel caso il carico era destinato al mercato americano. L’altro ieri, invece, i Nas hanno visto in un piazzale di Acqualagna il solito camioncino con a bordo l’autista rumeno e il commerciante molisano, acquirente del carico. In base alla bolla di viaggio, c’erano 45 chili di tartufo nero in eccedenza, sequestrati. Ma perché erano lì se erano diretti a Isernia? E’ quello che i carabinieri cercheranno di approfondire per scoprire se in occasione dell’apertura della fiera del tartufo di Acqualagna scatti la corsa del furbo, ossia se commercianti di altre località cerchino di smerciare un tartufo di provenienza incerta ma che poi trova un «battesimo» doc ad Acqualagna

LA SMENTITA: Il sindaco Pierotti “ non permetteremo a nessuno di infangare il nome di Acqualagna e del suo tartufo” Ecco la verità,il sindaco smentisce la bufala uscita sui “falsi tartufi made in Romania”.  

“E’ una vera bufala, montata per infangare il marchio ‘Acqualagna’ su cui tanto la Regione Marche, e non solo l’amministrazione comunale, sta puntando a vantaggio della promozione territoriale e della sua ricaduta economica- continua il primo cittadino Pierotti. E’ innanzitutto doveroso raccontare la verità prima di passare ad altre considerazioni. Il camion in questione conteneva soprattutto tartufo nero uncinatum , un tartufo assolutamente legale che cresce in Romania come in Italia e come in Inghilterra e, pertanto, che può essere commercializzato come tale, con la denominazione di Nero Uncinatum. Inoltre, passando al “secondo capo di accusa”della vicenda, il tartufo bianco sequestrato si è poi rivelato  essere un Tuber Magnatum Pico, quindi un tartufo bianco nato e acquistato in Italia, pertanto nuovamente legale. Non era una patata qualsiasi spacciata per tartufo bianco, era veramente tartufo bianco italiano. Per di più, alla fine della storia, il carico era destinato all’Umbria e non alle Marche, Acqualagna è stata una base logistica di incontro con il rivenditore di Isernia, una base commerciale come in effetti è e di cui ci vantiamo. L’unica irregolarità della vicenda consisteva nella bolla di trasporto che dichiarava 20 chilogrammi di meno di prodotto. Il tutto risolvibile con una multa. Questa è la verità, il declamato ‘fattaccio’ spacciato come truffa non sussiste e va ad infangare il lavoro di tante persone che, in tempi duri come questi, grazie all’eccellenza di prodotti come il tartufo riescono a mantenere solide le basi economiche di un territorio. Non permetteremo a nessuno di infangare il nome di Acqualagna e del suo Tartufo. Che passi di qui un camion dalla Romania, contenete prodotti legali, non deve scandalizzare nessuno, l’illegalità si consumerebbe se fosse venduto del nero uncinatum per nero pregiato sia che questo venisse dalla Romania come dalla Germania o dalla Francia. E’ comunque giusto che ci siano i controlli e che siano scrupolosi pur di rivelarsi anche eccessivi, è comunque un eccesso di zelo che rinnova senso di sicurezza e garanzia al consumatore. Noi da parte nostra garantiamo gli acquisti che passano per i banchi della Fiera Nazionale del Tartufo. In fiera è attiva una commissione di controllo, a disposizione del consumatore, che verifica la provenienza, la qualità e il giusto prezzo dell’acquisto.”

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