Libera cerca e traciabilità le Associazioni si danno da fare

Le Associazioni si mobilitano per la traciabilità e la libera cerca.

San Giovanni d’Asso  –  Sono stati i tartufi toscani e la loro valorizzazione il tema del convegno al quale ha partecipato sabato 12 marzo d’Asso l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi a San Giovanni.
Il convegno, intitolato “Tartuficoltura e sviluppo rurale”, è organizzato con la collaborazione della Regione e avvenuto nell’ambito della XIV edizione della Festa del Tartufo Marzuolo delle Crete Senesi in programma sabato e domenica scorsi nel borgo di San Giovanni d’Asso con punti vendita, stand gastronomici, degustazioni e visite guidate.

Al convegno sono stati presenti numerosi tartufai e tartuficoltori di tutte le zone tartufigene toscane che vedono nella denominazione di origine o nell’indicazione geografica, il migliore strumento per proteggere le produzioni autoctone dai sempre più frequenti casi di importazioni dall’Est Europa o dalla Cina di tartufi poi venduti come prodotto italiano.

Nel frattempo in Piemonte più precisamente a Canelli è stato ideato un piano regolatore che tuteli le piante da tartufo «onde prevenirne ed evitare l’abbattimento selvaggio». Guarda avanti l’Associazione Trifulao di Canelli che, domenica scorsa, ha celebrato l’annuale incontro presso il ristorante San Marco di Canelli. Una settantina gli intervenuti, tra i quali i rappresentanti di altri sodalizi del settore in arrivo da Alba, Bergamasco, Santo Stefano Belbo, Neive, Incisa, Genova, Montegrosso, Mombercelli e Acqui. Piercarlo Ferrero, padrone di casa e presidente dell’associazione di cercatori canellesi, ha messo il dito sulla volontà di «perseguire i nostri obiettivi» nonostante l’annata scarsa.

Obiettivi che il presidente ha sintetizzato nella «tutela e la salvaguardia del territorio del nostro tartufo bianco, il costante rinnovo, la gestione e il miglioramento delle tartufaie e il recupero del patrimonio arboreo tartufigeno». Menzione a parte merita un argomento che, da anni, sta a cuore ai trifulau: la libera ricerca. «Ci battiamo per una cerca senza vincoli di riserve private né inibizione alle aree da tartufo. Siamo tra quelli che credono in questa filosofia e la portiamo avanti».

Al sindaco Marco Gabusi la richiesta, dopo i ringraziamenti per il supporto ricevuto con la “tartufaia didattica”, per un’attenzione particolare al mondo dei trifulau, sentinelle del territorio, «consultando l’associazione per ogni necessità» evitando interventi indiscriminati «che creano danni irreparabili a tutto l’ecosistema». Piercarlo Ferrero, in chiusura, ha annunciato per giovedì 17 marzo un convegno, al salone della Cassa di Asti, sulla tartuficultura e mantenimento del territorio. Relatore Edmondo Bonelli, agronomo, enologo e dottore in Scienze dell’alimentazione. «Un momento di riflessione per tutti: dagli agricoltori ai vignaioli a coloro che hanno a cuore il nostro territorio».

Fonti: StampToscana – LaNuovaProvincia