La novella di Ciclamino e i tartufi

La novella di Ciclamino e i tartufi

Novella – Questo bambino, di nome Ciclamino, aveva un nonno che aveva perso tutti i denti. Un giorno se n’accorse che non mangiava più la crosta del pane. “O nonno, o come mai non mangi più la crosta del pane, se è tanto buona?”. “O Ciclamino, non lo vedi che non ho più denti? Prima schiacciavo anche le noci… Ora mi tocca biascicare”. Un’altra volta s’accorse che il suo nonno non rideva più. “O nonno, o come mai non ridi più? “. “O come ho a fare senza denti? Mi ci vorrebbe una dentiera; ma io non ho né denti, né soldi”. Allora Ciclamino disse che ci pensava lui. Si partì e andò in città a cercare un dentista. Quando lo trovò, il dentista gli disse di aprire la bocca, ma Ciclamino gli fece subito: ” Io, i denti li ho tutti. Vengo per il mio nonno che non ride più; bisogna fargli una dentiera che schiaccia anche le noci “. ” Sì, ma i soldi? Chi paga? ” ” Pago io! Su su, quando sarò grande e guadagnerò. Per ora, non ho una lira!”. “Così non si può fare “, gli disse il dentista, ” Sai che tu fai? Dato che tu stai nella zona dei tartufi, tu mi porti un chilo di tartufi e io al tuo nonno gli fò una bella dentiera “. ” Ci penso io “, disse Ciclamino. E ritornò a Faggeto. A Faggeto venne a sapere che i tartufi sono patate che stanno sotto terra nei boschi. Allora andò in bosco con la sua palettina e due sacchette di canapa. Una, la riempì di patate di bosco e l’altra, di terriccio bello nero. Quando ritornò alla casa del dentista, il portiere non lo voleva fare entrare perché il dottore faceva una festa con gli invitati; ma Ciclamino gli disse che lui lo aspettava per via dei tartufi e così passò.

In una grande stanza c’erano signori e signore con le gambe ac-cavallate che tenevano in mano bicchieri con il vino che fa le gallozzole… Lui si presentò subito dal dottore: ” Ho portato i tartufi. Saranno anche due chili”. Il dottore attastò la sacchetta. ” Come sono belli grossi!”. Ma, come l’aprì s’accorse che non erano tartufi. Erano patate che fanno fiori. Allora gli fece: ” Ma che mi vuoi corbellare? Con questi, io, al tuo nonno, non gli rimetto neanche un dente “.

La sua moglie disse al marito: “Non lo trattare male questo bambino! “. Però tutti quelli che tenevano il bicchiere del vino con le gallozzole cominciarono a ridere.. a ridere…

Ciclamino se n’accorse che lo pigliavano in giro per via di quelle patate, ma prima di andar via alzò la voce e si fece sentire da tutti: ” Io, in questa casa, non ci torno più. Ci fò un crocione!”.

Passò del tempo e al dentista gli successe una cosa: cominciò a smettere di dormire. Andò da diversi dottori e ognuno di loro gli ordinò le sue pasticche. Pasticche… pasticche… ma il sonno non veniva… La sua moglie ripeteva: “Io penso a quel bambino… Perché l’hai mandato via a quella maniera? “.

Una notte il dentista si affacciò alla finestra per fumare una sigaretta. Ed ecco che sente arrivare al naso un profumino. “Di dove viene questo profumino? “, domandò alla moglie. E lei rispose: ” Nei vasi della finestra ho piantato le patate che ha portato quel bambino. Sono spuntati e ora mandano questo profumino… “. “Bisogna andarlo a trovare! “, fece suo marito. ” Il nome, non lo so: però stà a Faggeto “.
Il giorno dopo ci andarono; ma, cerca cerca, non lo trovavano. Quando proprio stavano per ritornare a casa videro una marginina in un crocicchio. Davanti a una Madonnina con le mani giunte c’era un bicchiere con dei ciclamini uguali uguali a quelli che avevano alla finestra: era segno che Cidamino stava vicino. E infatti la sua casina era proprio lì accanto. Il suo nonno era lì davanti, ma non sorrise perché non aveva i denti; comparve sull’uscio anche Ciclamino e allora il dottore gli disse: ” Io, al tuo nonno, gli voglio fare una dentiera che spacca le noci! Venite tutti e due domani mattina da me “.

Andò a finire che gliela fece davvero come aveva detto. Così il suo nonno ricominciò a ridere e anche il dentista riprincipiò a dormire.

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