La Margotta per diminuire i tempi di attesa – Tartuficoltura

La Margotta per diminuire i tempi di attesa – Tartuficoltura

La Margotta – La tartuficoltura sta suscitando sempre maggiore interesse in Italia e nel mondo, quello che più scoraggia però a chi si avvicina a questa coltura sono i tempi di attesa, che variano a seconda della specie e dell’albero simbionte da 4 ai 6 anni, se tutto va bene. Per questo motivo, il più delle volte, vengono impiegati a tale scopo terreni in disuso.

Un aiuto in tal senso potrebbe essere rappresentato dalla margotta, una tecnica di moltiplicazione agamica delle piante utilizzata in alternativa alla talea ma non solo, e consiste nel far radicare un ramo ancora collegato alla pianta madre.

Per quale motivo?

Come detto più volte, il tartufo entra in simbiosi con l’albero perchè non è in grado di elaborare le sostanze nutritive che capta dal terreno, è quindi la pianta a dovergli trasmettere le sostanze nutritive necessarie per il suo sostentamento, grazie alla fotosintesi clorofilliana che altro non è che un processo chimico per mezzo del quale le piante verdi e altri organismi producono sostanze organiche – principalmente carboidrati – a partire dal primo reagente, l’anidride carbonica atmosferica e l’acqua metabolica, in presenza di luce solare.

E’ quindi tramite la  margotta potremmo offrire al micelio un apparato fogliare notevolmente più sviluppato dunque ridurre i tempi di attesa.

Come procedere?

prendiamo un coltello con una lama molto affilata e pratichiamo una incisione di tipo circolare, e asportiamo un cilindro di corteccia di circa 3/4 cm, poniamo sulla ferita degli ormoni vegetali radificanti con l’ausilio di un pennellino

A questo punto prendiamo  un sacchetto di politene o plastica scura, fermato all’estremità con della corda ben stretta e riempito di terra sterilizzata . Il panetto deve rimanere costantemente umido, avvalendoci di una siringa. Dopo circa 4/6 mesi si può procedere con l’innoculo delle spore sempre tramite siringa. Quando le radici saranno abbondanti, dobbiamo poi procedere con il taglio del fusto e la dimora in  in vaso. Per quella in terra occorrerà un po’ di tempo in quanto la pianta avrà bisogno di un luogo ombreggiato per permettere alle radici di svilupparsi a sufficienza.