Irpef – 100€ annui per i tartufai che commerciano

Irpef – 100€ annui per i tartufai che commerciano

Irpef – Un’imposta sostitutiva di Irpef e addizionali fissa a 100 euro per chi raccoglie tartufi e da questa attività guadagna al massimo 7mila euro l’anno, “per permettere l’emersione di tali proventi e rendere così maggiormente tracciabile il prodotto”.

E’ uno degli emendamenti alla manovra approvati dalla commissione Agricoltura della Camera che ora andrà sottoposto alla commissione Bilancio.

fonte: ANSA

Questo articolo è una RETTIFICA a quanto scritto la scorsa settimana (Qui).

Questa tassa contrariamente a quanto avevamo riportato non andrà ad unificare i prezzi del tesserino ma si andrà ad aggiungere ad esso per tutti coloro che vendono tartufi e da questo non ricaveranno più di 7000€ annui.

In parole povere è una franchigia forfettaria che andrà a sanare i conti dell’erario per il mancato gettito che deriva dalla commercializzazione in nero di questa attività.

Gli interrogativi che permangono sono più di uno, è spero di poterli snocciolare nei prossimi giorni.

Il costo del tesserino uguale per tutti è ancora un utopia in quanto le associazioni percepiscono dalle regioni parte del ricavato.

Che cos’è l’Irpef?

L’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) è nata con la riforma tributaria del 1973. Sono soggette all’imposta le persone fisiche e in alcuni casi le società, che però la versano attraverso i soci. Chi risiede in Italia paga sui redditi prodotti in patria o all’estero, mentre i non residenti pagano per i redditi prodotti nel territorio italiano. Il gettito Irpef complessivo è di circa 180 miliardi di euro l’anno (dato 2016) , pari a oltre un terzo del totale delle entrate tributarie.

Come funziona l’Irpef?

L’Irpef è un’imposta progressiva: vuol dire che la quota percentuale di reddito assorbita dall’imposta aumenta in proporzione al reddito stesso. Ad esempio nel caso di un lavoratore dipendente se il reddito è di 20.000 euro l’imposta dovuta è pari a circa il 17 per cento, mentre con 50.000 euro si arriva a oltre il 30. Questo risultato è ottenuto con l’applicazione di aliquote crescenti sui diversi scaglioni di reddito ed inoltre di deduzioni dal reddito e detrazioni d’imposta.

Fonte: www.irpef.info