I ragni del sottobosco

I ragni del sottobosco

I ragni del sottobosco – Molti di voi si  staranno chiedendo cosa centrano i ragni con i tartufi, centrano molto più di quanto pensiate. Come potrete andare a leggere ci sono ragni che impiegano il tartufo come esca per la caccia altri che è bene conoscere per evitarli in quanti dannosi per la nostra salute, per non parlare del fatto che quando si va a tartufi spesso e volentieri ci si ritrova con ragnatele sulla faccia, tra i capelli o il  cane che fa un salto di 2 metri dopo aver annusato tra le foglie.

Theridiidae Tra le principali a livello globale, questa famiglia si presenta in Italia con più di 100 specie divise in 31 generi, ampiamente diffuse su tutto il territorio italiano. Si tratta di ragni di dimensioni medio-piccole (1-15mm).  Sono ragni tessitori che vivono e cacciano mediante tele tridimensionali la cui struttura generale, nonché il grado di apparente disordine, varia notevolmente tra i diversi generi. Si possono rinvenire in numerosi ambienti diversi sia a livello terricolo che a livello arboricolo. Le tele possono essere costruite tra la lettiera nel sottobosco, sotto sassi o sulla vegetazione medio-bassa negli ambienti prativi o tra il fogliame delle specie arboree lungo i margini boschivi.
Si tratta di uno dei due ragni italiani il cui morso è giustamente ritenuto realmente pericoloso per l’uomo.
Thomisidae
L’aspetto di un Thomisidae ricorda molto quello di un granchio a causa delle zampe anteriori più massicce delle altre e la loro andatura prettamente laterale. L’addome è di forma generalmente triangolare e hanno dimensioni medio piccole (3-13mm). Sono animali molto comuni (circa 70 specie in 14 generi) e li si rinviene con una certa facilità a livello del suolo in tutti gli ambienti, nel sottobosco, o sulle infiorescenze e tra le erbe.   Caratteristica peculiare di questi è la capacità, insolita nell’araneofauna, di cambiare la propria colorazione adattandola al fiore che li ospita. Per loro è fondamentale essere mimetici in quanto utilizzano una tecnica di caccia che non fa uso di tele o scatti fulminei: generalmente si appostano in agguato, immobili, pronti a ghermire insetti impollinatori come api e lepidotteri ignari.
 Dictynidae
Ragni cribellati di piccole dimensioni (1.5-7mm)  presenti in Italia con circa una trentina di specie diverse.. Frequentano un ampio spettro di tipologie ambientali diverse, tra cui aree boschive e prative e litorali mentre diverse specie presentano forti tendenze sinantrope.  Vari generi (tra cui Cicurina e Lathys) frequentano, invece, l’ambiente terricolo e si possono rinvenire sia in aree prative che nella lettiera del sottobosco. Degna di nota è Dictyna civica, tra le più frequenti specie urbane, molto comune sui muri esterni delle case dove è in grado di aggregarsi in colonie numerosissime che possono rivestire di piccole tele polverose interi palazzi.
Corinnidae

Piccola famiglia rappresentata in Italia da una decina di specie diverse e da sei generi divisi in due sottofamiglie ben contraddistinte. Si tratta di ragni erranti dalle piccole dimensioni (1.8-7.2mm), poco conosciuti ma dall’aspetto alquanto caratteristico. Si tratta perlopiù di piccoli ragni terricoli, rinvenibili, spesso in gran numero, in ambienti prativi e nel sottobosco. Tra le più comuni, soprattutto nelle aree a clima mediterraneo.Si tratta di cacciatori arboricoli non particolarmente comuni che frequentano principalmente i tronchi delle grandi specie arboree. L’uso della tela da parte dei membri di questa famiglia è limitato alla costruzione dei rifugi temporanei e degli ovisacchi.
Nemesiidae

Piccola famiglia di ragni migalomorfi di medie-grandi dimensioni (12-26mm). Si tratta di specie sedentarie e fossorie che vivono all’interno di tane verticali scavate nel terreno ed occluse in superficie da un opercolo.  Sono circa una quindicina le specie segnalate sul nostro territorio, tutte tranne una appartenenti al genere Nemesia. Sono diffuse sia sulla penisola dal nord al sud, sia su entrambe le isole magiori dove risiedono vari endemismi.  Sono soliti frequentare aree boschive dove possono risultare anche molto abbondanti ma, a causa del loro stile di vita molto schivo, sono da considerarsi generalmente ragni rari da avvistare.
Gnaphosidae
Con circa 145 specie divise in 25 generi, si tratta di una delle famiglie più ricche presenti sul territorio italiano. Sono ragni di colorazione e dimensione molto variabile (3-20mm) ma che presentano una morfologia generale simile.  Frequentano un enorme quantità di habitat diversi, dai pascoli alpini agli ambienti litorali, dalle aree boschive a quelle prative e si possono rinvenire sia a livello arboricolo che a livello terricolo. Alcune specie poi si possono trovare con maggior frequenza anche nelle aree urbanizzate. Sono abili cacciatori, perlopiù notturni, con stile di vita prettamente errante. La maggior parte è in grado di cacciare un ampia gamma di prede diverse pur esistendo, per alcune specie mirmecofaghe o araneofaghe, un evidente grado di specializzazione. L’uso della tela è limitato alla costruzione dei rifugi provvisori e degli ovisacchi.
Clubionidae
Questa famiglia, ampiamente diffusa ovunque sul nostro territorio, viene rappresentata in Italia da 30 specie, tutte appartenenti al genere Clubiona. Si tratta di ragni erranti di medie-piccole dimensioni (3-13mm) con abitudini prettamente notturne ed arboricole.  Si tratta di ragni prevalentemente arboricoli, che frequentano però svariate tipologie ambientali diverse, da quelle boschive di vario tipo a quelle prative ed arbustive, mentre alcune specie si rinvengono esclusivamente sulla vegetazione ripariale. L’uso della tela è fortemente limitato e viene utilizzata esclusivamente per la costruzione dei rifugi diurni temporanei e degli ovisacchi.
Tetragnathidae

Diciotto specie divise in 4 generi, molto variabili sia in termini morfologici che ecologici, completano la variabilità italiana di questa famiglia. Si tratta per lo più di ragni tessitori di dimensioni variabili (3-17mm), che costruiscono tele orbicolare, simili a quelle degli Araneidae, in un ampia gamma di ambienti diversi. Il genere Tetragnatha tesse le sue orbitele tipicamente orizzontali in ambienti umidi e paludosi,  soprattutto lungo le rive di fiumi e torrenti. Metellina si puo rinvenire su orbitele verticali in svariate tipologie ambientali diverse, e frequenta soprattutto la vegetazione medio-bassa degli ambienti prativi e dei margini boschivi soleggiati.

Fonte: aracnofilia