Foglie che vedi tartufo che trovi

 Foglie che vedi tartufo che trovi

Foglie – Il clima è di fondamentale importanza per tutte le colture, non fa eccezione il tartufo, di fatti questo fattore incide molto sull’andamento delle stagioni di raccolta, cioè sulla produttività delle tartufaie coltivate o naturali che siano, però a differenza di altre colture il tartufo non può essere visto prima di essere raccolto, capire se c’è e se è maturo, in poche parole è difficile capire quando è il momento giusto per iniziare le ricerche.
Di fatti in molti sostengono la tesi che i calendari debbano essere stabiliti anno per anno, appunto per quanto detto sopra. Una costante  che ci può venire in soccorso è la reazione che gli alberi simbionti hanno con il susseguirsi delle stagioni, a prescindere appunto da un numero scritto sul calendario, ma come fare? Con le foglie.

Questo articolo spiega come si “comportano” le foglie con l’andamento delle stagioni, come applicarlo nel comprendere al meglio l’albero che ospita i frutti della nostra ricerca sono fonti si innumerevoli discussioni, anche a mio parere dovuti dal fatto che questi fattori cambiano da zona a zona, da altitudine a altitudine e da regione a regione. Quindi quello che mi sento di consigliarvi è di armarvi di quaderno e penna e di annotare per filo e per segno quello che accade alle foglie delle vostre zone tartufigene.

A CHE SERVONO LE FOGLIE?
Le foglie permettono alla panta di respirare, assorbendo, attraverso i pori l’ossigeno ed emettendo anidride carbonica e vapore acqueo. Altra funzione vitale è rappresentata dalla fotosintesi clorofilliana: processo che permette alla pianta dl alimentarsi.

PERCHE’ LE FOGLIE SONO COLORATE?
Le foglie sono colorate perché al loro interno vengono prodotte sostanze naturali chiamate PIGMENTI e che possono essere di vari colori. La clorofilla resta il pigmento più importante perché, in mancanza di questa sostanza la pianta non riuscirebbe ad alimentarsi, cioè la clorofilla cattura l’energia solare e trasforma l’acqua in anidride carbonica e in zuccheri che alimentano la pianta.

LE FOGLIE VERDI D’ESTATE …
La clorofilla assumere il colore verde alla foglia; è il pigmento più potente e lo troviamo insieme a carotenoidi nelle cellule delle foglie ma, durante la stagione primaverile ed estiva, quando le piante sono estremamente attive e crescono, la clorofilla sovrasta il giallo dei carotenoidi facendo risultare la foglia totalmente verde e non di altri colori.

E GIALLE, ARANCIONE E MARRONI
Quando subentra l’autunno avviene la distruzione della clorofilla e si cominciano a vedere i colori degli altri pigmenti, quando la produzione di clorofilla cessa totalmente i carotenoidi che non hanno bisogno di sole e calore per essere prodotti colorano le foglie di giallo, marrone e arancione.

…. E ROSSE
In inverno la pianta non deve sprecare energie quindi crea una ostruzione alla base della foglia per impedire agli zuccheri di alimentarla e quindi farla cadere. zucchero dalla foglia al ramo. E lo zucchero rimane in circolazione nelle cellule delle foglie trasformano In ANTOCIANO, un pigmento rosso violaceo.

LE FOGLIE CAMBIANO COLORE SE CAMBIA IL CLIMA
In fatti anche le condizioni atmosferiche incidono sul colore delle foglie, con le notti fredde e le basse temperature, la clorofilla viene distrutta e le foglie iniziano a ingiallire, e se le temperature scendono sotto lo zero la produzione di antociano è stimolata e le foglie diventano rosse.
Con n tempo secco e asciutto gli zuccheri si concentrano nelle foglie, aumenta così la produzione di antociano e le foglie diventano rosse intenso.
Con le calde giornate autunnali nonostante la produzione di nuova clorofilla si fermi in autunno, la fotosintesi avviene comunque nelle giornate di sole autunnali, utilizzando la clorofilla rimasta nelle foglie. La concentrazione di zuccheri aumenta in questo modo facendo diventare rosse le foglie.

E POI CADONO LE FOGLIE
Quando le temperature si abbassano in maniera costante, l’albero impedisce il congelamento della linfa impedendo l’apporto di sostanze nutritive alle foglie, apportando uno strato di subero alla base della foglia e facendola morire per poi cadere e diventare a loro volta nutrimento per la pianta.