Bruno Gagliardini tartufaio per vocazione

Bruno Gagliardini tartufaio per vocazione

Bruno Gagliardini – Profumo di sedano nero e di tartufo. Ecco come descrive Trevi in pochissime parole Bruno ,Tartufaio dal cuore grande.

Nato a Umbertide, è arrivato a Trevi quando aveva 9 anni con i genitori, che erano coloni a Piccile, piccola frazione Trevana. Diventare tartufai è una vocazione che impone un percorso tortuoso, umanamente complicato.

«Si, perchè quello del tartufaio è un microcosmo complesso dove si naviga a vista tra grandi bugie e piccoli inganni.»

BrunoLa storia di Bruno è quella di molti, caratterizzata da tanti amici apparenti, in realtà intrisa di solitudine.

«Da solo e dopo vari tentativi sono riuscito ad allevare un cagnolino bravo: si chiamava Topolino. Nessuno mi diceva come fare perché tutti i tartufai sono gelosi. Ho imparato ascoltando gli altri oltre le parole. Stavo sempre con le antenne dritte per carpire segreti e bugie; Mi dicevano che il cane andava picchiato ma non era vero! L’unico vero amico nel mondo dei tartufai è stato Sergio Riccetti. Grazie a lui ho perfezionato le mie conoscenze».

Alla domanda se Bruno Gagliardini sia geloso risponde con humor:

«Certo che no! Ma si dice in giro che sia una bugia….»

La solitudine del tartufaio però è sempre mitigata dalla vicinanza di un cane, prezioso compagno di avventura. A differenza degli amici tartufai non tradisce mai, è sempre sincero.

«Ricordo con tanto affetto un cane particolare. Si chiamava Volpina: le mancava solo la parola. Un giorno mi chiamava con gli occhi. Partiva per scovare il tartufo ma dopo tornava fissandomi con lo sguardo di chi cerca aiuto. Infatti il tartufo era sotto ad una pietra.»

Il ricordo più bello di Bruno è legato a uno scorzone di 9 etti e 20 grammi, cavato nella zona di Casette di Pigge. Bruno oggi è il custode dell’azienda San Pietro a Pettine di Carlo Caporicci.

 

Fonte: La guida di Trevi

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