Beneficenza e tartufi

Beneficenza e tartufi

Beneficenza e tartufi – La beneficenza ha il sorriso di Silvana Benigno e il profumo di un magnifico Magnatum Pico da 500 grammi che è stato messo all’asta della  XXXIX Mostra nazionale del Tartufo bianco di Città di Castello da Giuliano Martinelli per raccogliere fondi per la ricerca sui tumori a sostegno della Fondazione Istituto Europeo di Oncologia di Milano. Da una base d’asta stabilita a 1.200 euro,  si è conclusa con un offerta di 2000 euro al primo rilancio fatto da un generoso e anonimo donatore.

Ma è anche  notizia  di questi giorni che lo chef stellato Massimo Bottura ospite alla manifestazione di Amandola “Diamanti a tavola” devolverà il suo compenso per aiutare i poveri.

I tartufai lo sanno bene, il mondo del tartufo è costellato di rivalità ed è questo l’aspetto che viene più volte sottolineato e porta alla ribalta l’arte della cerca. Ma per fortuna sono anche molteplici le iniziative benefiche legate al tartufo come quello, più celebre, di Grinzane Cavour. Nel 2009 Ernesto  Di Iorio di Arezzo  mise all’asta di beneficenza un lotto  aggiudicato dal magnate Cinese Stanley Ho  al prezzo di  250.000 dollari.

Ma anche le piccole realtà locali si danno da fare come nel caso dell’associazione sportiva Tartufai Centro Italia che organizza gare di cerca sul ring che devolse i proventi a favore delle zone terremotate

Vittoria Mosca proprietaria di una piccola azienda a conduzione famigliare di lavorazione e trasformazione di tartufi che collaborò con  la Ricocloun associazione che dal  2004 promuove la clawnterapia in tutti i reparti dell’ospedale di Vasto, nell’Istituto San Francesco e nelle  case famiglia.

Queste iniziative fanno da cassa di risonanza per  tutto il settore e riecheggia nella mente dei consumatori che sentendo le cifre esorbitanti  dei ricavati delle aste  covano il desiderio della caccia all’oro per dare una svolta alla loro vita convinti che grazie a un tartufo possono comprarsi un castello. L’ho visto con i miei occhi negli anni scorsi quando facevamo le aste on line e i cavatori decidevano le basi d’asta di tartufi dalle pezzature di poco superiori ai 100 grammi a 500/600 euro. Per ultimo in ordine di tempo un ragazzino che mi propose un Magnatum pico di poco superiore ai 200 grammi oltre tutto lumacato per la “modica” cifra di 1.500 euro, per il solo pezzo Non al kg.

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