Addestramento: Far conoscere gli odori

Odori: Come faglieli conoscere per addestrare al meglio il nostro cucciolo

Tra i dilemmi che affliggono i neofiti occupa un posto di rilievo quali prodotti utilizzare per addestrare al meglio il proprio cucciolo, in quanto, nella maggior parte dei casi non si ha la possibilità di reperire tartufo fresco.

Una valida alternativa, utilizzata anche dai tartufai più navigati, è senz’altro l’olio o il tartufo essiccato questi realizzati senza alcun artifizio chimico in modo da non confondere le idee al nostro allievo.

Molti utilizzano qualsivoglia tartufo in maniera indiscriminata, non c’è nulla di più sbagliato. In quanto l’imprintig deve essere dato in maniera costante su uno specifico obbiettivo che lo porti senza alcun indugio a comprendere il lavoro che sarà chiamato a svolgere.

Se pur vero che un cane addestrato tenderà a cavare qualsiasi cosa profumi sotto la superficie del terreno (come ad esempio caciole o tuber Excavatum) lo è altrettanto il fatto che un cane, non avente un imprintig con gli odori specifici del tartufo, avrà maggiori difficoltà e tentennamenti nel capire il da farsi, che tradotto in tartufaia saranno delle timide ed incostanti raspate.

E’ chiaro che non dovrà essere addestrato di volta in volta su ogni specifico tartufo ma sarà sufficiente fargliene conoscere gli odori, il plurale è d’obbligo in quanto il tartufo ha in se centinaia di elementi che fanno scaturire diversi odori impercettibili all’uomo ma ben marcati per il cane.

A questo fine si utilizzano alcuni accorgimenti, come da esempio, dei guantini in lattice o in nitrile in modo da scongiurare il ben che minimo dubbio inerente al fatto che il cane possa andare alla ricerca di un qualcosa che abbia il vostro odore.

Il consiglio che mi sento di darvi è di utilizzare come primo approccio tartufi come Tuber Aestivum e Tuber Borchii (Scorzone/Bianchetto) essendo presenti in maggior quantità. Essi non richiedono un eccessiva contrazione per la loro ricerca a differenza di tartufi come  Tuber Magnatum Pico e Tuber Melanosporum.