Addestramento del cane da tartufi

Addestramento del cane da tartufi passo per passo

Prima di addentrarci  nell’argomento addestramento  è d’obbligo fare una premessa atta a chiarire determinati aspetti che da sempre sono tema di discussione tra i tartufai.

A questo punto anziché darvi delle risposte, credo sia il caso che vi aiuti a porvi delle domande che potrete approfondire a questo link.
Il cane da tartufo deve avere una incredibile resistenza fisica.  Ciò gli permetterà di cercare e cavare tartufi per ore.

La resa del cane durante la  cerca potrà essere differenziata a seconda delle condizioni climatiche, dal tipo di terreno e dal grado di maturazione dei tartufi.  Inoltre sarebbe meglio se il cane non avesse nessun interesse per la selvaggina, si eviterebbero così perdite di tempo.
Un fattore per cui si predilige un  cane femmina è che non si distrae andando a zonzo a segnare il territorio, per contro però vanno in estro due volte l’anno e sareste costretti a starvene a casa.

Nessun cane  è  naturalmente portato alla ricerca del tartufo per il semplice fatto che è un animale carnivoro, anche se secoli a stretto contatto con l’uomo l’hanno portato ad avere una alimentazione varia quindi il cane non riconoscendo il tartufo come risorsa alimentare, non ne è attratto.  Sarà dunque compito nostro attraverso un adeguato addestramento, dargli dei buoni motivi per collaborare con noi.

I cani , proprio come i bambini iniziano a conoscere il mondo proprio attraverso il gioco soprattutto nei primi mesi di vita.

1° Passo dell’addestramento:

  • Iniziamo col far conoscere al nostro cane l’odore del tartufo:
    Pendete semplicemente un panno da cucina impregnato precedentemente con del olio al tartufo e
    per gioco, ingaggiate con lui una LOTTA che ha come premio il panno stesso. Lascerete che
    lui vinca il trofeo solo dopo che a vostro parere avrà dato tutto il possibile per ottenerlo. In
    questo modo il cane assocerà l’odore del tartufo ad un gioco in cui lui primeggia e da questo
    ne trarrà un rinforzo positivo,  uno stimolo che lo porterà a collaborare con noi.

Nota bene:

  1. Non portate mai il gioco fino alla soglia della frustrazione in quanto potrebbe compromettere la finalità di questo primo passo, il rischio è che il cane associ questo gioco a qualcosa di stressante e poco gratificante.
  2. NON forzatelo a fare questo gioco se lui non ne ha voglia,per gli stessi motivi precedenti.

 2° Passo dell’addestramento:

  • Se il gioco con il panno procede per il meglio è giunto il momento di rendere le cose più interessanti cioè portare nel gioco il protagonista IL TARTUFO:
    Procuratevi un ovetto di metallo o  di plastica dura, dove avrete praticato dei forellini e inserite al suo interno un pezzo di tartufo.  Recatevi col vostro cane in un prato dove l’erba  sia sufficientemente folta e con l’ovetto alla mano cercate di attirare  la sua attenzione.
    Quando cercherà di prenderlo con determinazione è il momento opportuno di lanciare l’ovetto nell’erba alta ( a pochi centimetri da lui ) dove il cane sarà costretto a trovarlo basandosi solo sul fiuto. Non appena l’avrà individuato, andate verso di lui con fare giocoso e cercate di sottrarglielo.  Il cane si sentirà braccato,  a malincuore si farà acciuffare ma non cercate di prendergli l’ovetto dalla bocca, lasciate che lo lasci cadere spontaneamente e a quel punto sottraetegli l’ovetto e scappate incitandolo a seguirvi. Una volta che vi avrà raggiunti, ripetete l’esercizio fino a che il cane si mostrerà del tutto interessato.  Nei giorni a seguire ripetete,  aumentando man mano la distanza del lancio e indirizzate i vostri lanci in posti più imperbi.

Nota bene:

Per mantenere vivo l’interesse del vostro cane verso questo gioco, premiate  a fine esercizio con dei pezzetti di formaggio, fettine di wurstel o qualsiasi altra cosa di cui lui è particolarmente goloso, evitando alimenti che possono dimostrarsi nocivi come ad esempio il cioccolato.

3° Passo dell’addestramento:

  • Indurre il cane alla ricerca del tartufo nascosto sotto terra:
    Questo passaggio è  fondamentale nell’addestramento, vi farà comprendere se è il caso di proseguire o se approfondire gli esercizi precedenti.
    Molti affrontano questo passaggio in maniera inopportuna, ignorando le capacità emulative del cane. Dobbiamo perciò prepararlo alla ricerca sotto terra di una cosa che fino a quel momento ha trovato in superficie.
    Procedete in questo modo:  nascondete il contenitore col tartufo sotto terra, mettetevi di spalle al vostro cane senza dirgli nulla. Quando si avvicinerà a voi incuriosito cominciate a scavare e invitatelo a collaborare dicendogli «CERCA, CERCA!»  e quando l’avrà trovato, porgetegli il tartufo e fateglielo annusare ed in fine premiatelo con un bocconcino prelibato, portandolo alla sua bocca con la stessa mano in cui tenete il tartufo.
    Lasciate il tartufo bene in vista in modo che il cane associ il premio all’azione appena eseguita.

4° passo dell’addestramento:

  • Come intento far capire al cane una volta per tutte cosa vogliamo da lui:
    Ricolleghiamoci per un momento al passo precedente: Una volta che il vostro cane avrà assimilato al meglio l’escavazione, grazie al vostro esempio, è il momento di vedere come si comporta “in proprio”.
    Procedete in questo modo: occultate il tartufo, una volta fatto, prendete un altro tartufo e una manciata di bocconcini a lui graditi, chiamatelo e fategli odorare i bocconcini, a questo punto, ritraete la mano e dategli il comando “cerca”, da prima indicando il terreno e poi facendogli annusare il tartufo che avete nell’altra mano. Se mostra resistenza nel capire il da farsi, sempre giocherellando con il tartufo mimate il gesto di volerlo poggiare a terra o mimate l’intenzione di volerlo far cadere a terra a pochi centimetri da lui.
    Una volta compreso il da farsi, affiancatelo nell’escavazione in maniera molto discreta. Una volta che porterà alla luce il tartufo cercate di mostrarvi a lui felici.

Ripetete l’esercizio più volte.

Nota bene:
Al fine di un buon addestramento fate questo esercizio sempre in luoghi diversi e preferibilmente nei boschi o in luoghi che lo ricordano.
Questo accorgimento vi risulterà utile il giorno che andrete con lui per la prima volta a tartufi.