Una indagine del CVUA di Stoccarda dichiara i prodotti al tartufo frode alimentare

I tartufi sono davvero sempre usati per i prodotti al tartufo? Questi alimenti sono etichettati correttamente? I tartufi più pregiati sono usati come ingrediente? Sono queste le tre domande alle quali ha cercato di dare una risposta il monitoraggio effettuato dal 2019 al 2022 dagli esperti del CVUA di Stoccarda, l’istituto investigativo della salute animale e degli alimenti. che hanno preso in esame 68 alimenti di origine animale con claims “al tartufo” e 26 alimenti che vantano il fungo ipogeo, acquistati on line.

A riportare la notizia al pubblico italiano ci ha pensato il sito ilsalvagente.it, specializzato nelle truffe ai consumatori. Ne riportiamo per tanto i punti più salienti.

I ricercatori hanno potuto verificare che le frodi sono inferiori nelle vendite al dettaglio, invece, ll tasso di reclami relativi alle informazioni inesatte sul tartufo nei campioni acquistati on line era significativamente più alto (circa il 46%). La frode più comune ha a che fare con il bassissimo quantitativo di tartufo identificato negli alimenti : stiamo palando di formaggi, carne, pizze o primi piatti a base di tartufo. In due casi, addirittura, gli esperti di Stoccarda non sono stati in grado di rilevare  la presenza di alcun tartufo.

Quanto alla specialità di tartufo più usata come ingredienti, il CVUA ha dimostrato che è il tartufo estivo quello di gran lunga più diffuso. Le analisi hanno rilevato la presenza di  tartufo estivo (T. aestivum) in 62 campioni, ovvero in quasi il 74% dei campioni. In etichetta, viene genericamente usata la parola “tartufo”.