Tartufi e Fisco
Tartufi e Fisco
Vendita di tartufo da parte di raccoglitori dilettanti e occasionali
Coloro che acquistano nell’esercizio dell’impresa tartufi da raccoglitori dilettanti ed occasionali non muniti di partita IVA devono emettere autofattura, senza però indicare nel documento emesso le generalità del venditore. Per l’IVA relativa agli acquisti auto fatturati, che deve essere versata all’Erario dall’acquirente, non è previsto il diritto alla detrazione. L’aliquota IVA da applicare è quella ordinaria del 20%.Pertanto il raccoglitore dilettante ed occasionale non munito di partita IVA che vende i tartufi non è tenuto ad assolvere alcun obbligo ai fini IVA, ma dovrà indicare nella propria dichiarazione dei redditi, ai fini della determinazione del relativo reddito commerciale, l’ammontare dei compensi percepiti, al netto delle spese inerenti alla suddetta attività di raccolta occasionale.Si segnala anche l’obbligo cui sono tenuti coloro che Aspetti fiscali della vendita del tartufo 11 commercializzano i tartufi, ai fini della tutela del prodotto nazionale, di comunicare annualmente alle regioni di appartenenza la quantità del prodotto acquistato e la sua provenienza territoriale. Al momento della vendita, inoltre,i commercianti sono tenuti a certificare la provenienza del prodotto, la data di raccolta e quella di acquisto.
Vendita di tartufo da parte di Associazioni
La vendita di tartufo da parte delle Associazioni Tartufai è in ogni caso un’attività commerciale, sia dal punto di vista IVA che delle imposte sui redditi, e rende necessaria per l’associazione l’apertura della partita IVA e la redazione della dichiarazione dei redditi, sia nel caso che la vendita avvenga nei mercati, che nell’ambito degli stand gastronomici durante le sagre. Inoltre è necessario che a livello di statuto dell’associazione sia prevista la possibilità di vendita del tartufo per finanziamento dell’attività istituzionale.Si precisa che la cessione del tartufo da parte del raccoglitore dilettante e occasionale a un’associazione fa venire meno il requisito dell’anonimato del venditore, in quanto ciò è previsto solo nel caso la vendita avvenga nei confronti di chi esercita un’attività d’impresa.In un prossimo intervento analizzerò la possibilità di scelta tra diversi regimi fiscali per un’associazione che svolge anche attività commerciale.
Aliquote IVA per prodotti alimentari con tartufo
Posto che la vendita di tartufo è soggetta all’aliquota del 20%, l’Agenzia delle Entrate ha recentemente precisato le aliquote IVA da applicare per la cessione di prodotti alimentari elaborati con l’aggiunta di tartufo, e precisamente:• burro con aggiunta di tartufo, 4%;• fonduta di formaggio con tartufo, crema di pecorino al tartufo e salsa bianca al tartufo, 10%;• farina di grano o di mais al tartufo, 10%;• crema di carciofi, crema di funghi, miele di acacia e salsa per condimento, con aggiunte di tartufo, 10%