Tartufai pensionati – commercio

Tartufai pensionati – commercio

Tartufai pensionati – commercio –

Conviene cumulare la pensione con reddito da commercio di tartufi? Se si che fine fanno i contributi versati dopo la pensione?

Partiamo subito dal nocciolo della questione, riguardo sopratutto i contributi versati durante il periodo in cui si percepisce la pensione ma si continua a lavorare. Non importa che questo lo si faccia per piacere o per dovere, poco importa per le casse dello stato.

Da qui il primo passo per cercare di capire quali sono le regole ed il comportamento da tenere per cumulare la pensione con il reddito da lavoro e sopratutto che fine faranno i contributi versati dopo la pensione. Iniziamo con lo strutturare un quadro della situazione, in quanto ci serve a  capire qual’è il livello di convenienza economica effettiva derivante dal commercio dei tartufi.

Commerciare in pensione conviene?

Oggi, vi possiamo dire che si può lavorare anche una volta che si è raggiunta la pensione. E’ possibile non solo lavorare come libero professionista aprendo una propria attività lavorativa, ma lo si può fare anche come dipendente. IN questo caso si possono cumulare per intero reddito da lavoro autonomo o da dipendente con reddito da pensione. 

Il vantaggio è che la pensione non viene ridotta per niente. In questo caso si assisterebbe a un doppio stipendio.

In questo caso, possono continuare a lavorare i seguenti soggetti:

  • titolari di pensione di vecchiaia;
  • titolari di pensione anticipata o di anzianità.

Questo è stato reso possibile per tutti coloro che sono andati in pensione a partire dal primo gennaio 2009, in quanto in precedenza era possibile continuare a lavorare, a cumulare entrambi i redditi ma a specifiche condizioni.

Commerciare tartufi dopo la pensione: vantaggi e limiti

Va specificato però che per chi decide di andare in pensione con il sistema contributivo e intende lavorare ancora deve rispettare determinati obblighi e limiti come vedremo di seguito.

Innanzitutto, se il titolare della pensione, va prima di aver compiuto 60 anni di età si vede:

  • decurtato per intero l’assegno di pensione nel caso di attività come lavoratore dipendente;
  • perde il 50% dell’importo della pensione che eccede la “minima” Inps pari 501,83 euro lordi annui, nel caso in cui prosegua la sua attività lavorativa come lavoratore autonomo.

Nel caso in cui invece, il soggetto già superato la soglia dei 63 anni si vede:

  • applicato un taglio del 50% per la parte della pensione che oltrepassa il trattamento minimo Inps a prescindere dal tipo di rapporto di lavoro, sia che si tratti di lavoro autonomo, sia che si tratti di lavoro dipendente.

La figura del tartufaio è da intendersi come lavoratore autonomo.