Tartufai e cinofilia: una storia artistica ancora agli albori

Tartufai e cinofilia: una storia artistica ancora agli albori

Tartufai e cinofilia: Cercare tartufi è un’attività che ha tanti anni di storia ma non di certo paragonabile a quella della caccia, di fatti la passione venatoria si perde nella notte dei tempi è quindi normale che è più ricca di storia rispetto ai tartufi. Storia la nostra, si ricca, ma povera sotto tanti punti di vista, uno fra tutti il profilo artistico, non è di fatto difficile imbattersi in un dipinto che ritrae una scena di caccia al contrario di quella di un uscita a tartufi. Sarà anche dovuto al fatto che i cacciatori hanno selezionato da sempre cani per specifici tipi di cacciagione al contrario dei cani da tartufo, per la cui cerca venivano impiegati per lo più meticci. Non è difficile intuire quindi che i cacciatori hanno sviluppato una maggiore passione cinofila rispetto ai tartufai, che si è tradotta nei secoli in una vera e propria passione artistica.

Ne è un esempio Osvaldo Personeni classe 1952, appassionato cacciatore e cinofilo che nel 1983 crea la Travel Agency di Semendria sul Danubio, dove ha sede la rappresentanza slava della sua Agenzia di viaggi di caccia. Fra  cacciatori amici e clienti,  grazie al favorevole passa parola, ottiene subito notevole successo perché è in grado di offrire a loro una caccia sportiva di alta qualità,  per l’abbondante  selvaggina, veramente selvatica ed autoctona, di cui  quel paese è ricco. Nel ’91, scoppiata la guerra fraticida fra le varie regioni slave  è, purtroppo e obtorto collo, per motivi bellici, costretto a sospendere l’attività della ben avviata Agenzia di caccia. Personeni è un Uomo dalle mille risorse, e non si arrende.
Da tempo  nella sua mente geniale gli frulla un’idea che gli sprigiona particolari formicolii nelle mani, che non sanno star ferme e, supportato dall’antica passione e predisposizione scolastica al disegno e all’arte, sull’esempio di parenti scultori del legno, prende scalpello, martello, ferri del mestiere e un pezzo di legno di noce… e ci prova. Ama le sfide  con se stesso e così, da quel pezzo di noce, modella una scultura di ciò che è una sua passione e che da sempre lo affascina: il setter e la sua sinuosa bellezza e, a colpi di sgorbia e scalpello, intaglia e dà anima al legno e ne ricava una bellissima testa a grandezza naturale del cane inglese.

Ormai artista Scultore affermato, da quasi vent’ anni frequenta mostre ed espone nelle varie Fiere di Caccia in tutta Italia, dove la sua presenza con le sue opere è sempre più richiesta e gradita, suscitando, in ogni dove, entusiastici commenti ed ammirazione per la sua bravura artistica, per la bellezza  e per l’incisività di queste sue opere scolpite nel legno. E’ singolare una sua dichiarazione in una intervista.

Alla domanda della giornalista perché esponesse le sue opere anche in un centro commerciale, rispose: ” Qui passa gente di tutti i tipi, gente qualunque e tanta gente particolare; quali migliori critici? Prendiamo i bambini, per esempio, se mentre sono qui a lavorare e un bambino passa e si ferma, mi guarda incantato e poi afferma che le mie opere sono belle, che motivo avrei per non credergli? L’arte deve parlare e trasmettere a tutti, non solo ad una élite di critici.”

Fonte: Cacciando