Prezzi del tartufo troppo bassi, Colpa del Centro Italia!

Prezzi del tartufo troppo bassi, Colpa del Centro Italia!

Prezzi del tartufo troppo bassi – La stagione del Magnatum Pico è ormai conclusa e come di consueto si tirano le somme. Quello che è emerso è a dir poco ridicolo! In quanto a fronte di una stagione così detta “D’Oro” (tanto decantata sui giornali) per i cavatori in realtà è stata una stagione di “Latta”. Ma come si sa al peggio non c’è mai fine e quindi oltre al danno c’è anche la beffa.

“Sui nostri mercati troppo prodotto dal centro Italia”

Queste le parole che tuonano dal Sommario del articolo comparso sul quotidiano LA STAMPA DI ASTI.

Mercato, il quale, è stato il maggior beneficiario di tali prezzi (come ogni anno!) ma procediamo per gradi e analizziamo per bene l’articolo:

Prezzi al consumatore finale bassi e stabili che raggiungono a fatica i 250 euro l’etto per le taglie superiori ai 50 grammi, domanda ridotta ai minimi e mercati prossimi alla chiusura. Sono i segnali emersi dalla seduta del 31 dicembre in piazza Astesano tra pochi ed infreddoliti operatori, i quali più che scambiare tartufi (un chilo scarso di Magnatum Pico, assente il nero «Uncinatum») si sono augurati un buon 2015.

2500 euro al chilo?! prezzi troppo bassi!? 2100 € in più sul prezzo di acquisto a monte, QUASI IL 400% DI RICARICO! 

Quanto ai prezzi decisamente bassi, che fanno sembrare lontanissimi i 400-450 euro di 3-4 anni fa, ha influito il difficile momento economico, che ha costretto i trifulau a tenere bassi i prezzi di primo scambio.
Ma secondo Piero Botto, presidente storico dell’Atam di Asti, c’è dell’altro, dovuto alla notevole presenza di prodotto «estero» (in molte regioni del Centro Italia i cavatori, sotto contratto con i commercianti, hanno ceduto il Magnatum a 20-40 euro l’etto) che arriva sui mercati piemontesi a prezzi più contenuti dei nostri 130 euro l’etto, ma che con i successivi passaggi mano l’ignaro acquirente finale paga allo stesso prezzo.
«Il problema dei prezzi bassi del prodotto nostrano sta nel vuoto legislativo che non consente di «targare» il tartufo – precisa Botto – Mi piacerebbe chiedere ai clienti dei nostri ristoranti se sono certi di aver consumato tartufo di Monferrato o Langhe invece di quello di Molise o Marche».”

Al contrario di quello che dice Botto io dico che per fortuna loro il tartufo non è tracciabile perchè altrimenti riuscirebbero a vendere solo il 5% dei quantitativi che stanno vendendo ora è  infatti risaputo che i tartufi arrivano non solo dal Centro Italia ma anche dal Est Europa! E a tal proposito colgo l’occasione per sottolineare che L’EST EUROPA E CENTRO ITALIA SONO STATI MESSI SULLO STESSO PIANO! Prezzi troppo bassi che hanno portato ad abbassare la media, media sul quale ci basiamo anche noi per fare i calcoli delle Quotazioni e ci hanno fatto guadagnare numerosi insulti.

Lascia un commento