L’orso e il tartufo

L’orso e il tartufo

L’orso e il tartufo condividono una natura simbolica che, nelle società contadine, aveva a che fare con il selvaggio, il notturno e il sotterraneo. Un legame sottolineato anche dal calendario attraverso i santi “ursini” e il tempo della festa.

Questo  binomio  con tartufo si rafforza se consideriamo che alcune tappe della sua vita durante l’anno sono del tutto simili a quelle dell’ orso . Ad esempio, la “manifestazione” fuori dal sottosuolo, e cioè la scoperta e la raccolta del  Magnatum Pico, ha i suoi iniziali momenti, le sue prime “stazioni” in una serie di ravvicinate date ursine che si susseguono dopo l’equinozio d’autunno nel calendario di ottobre.

  • San Bruno 6 ottobre
  • San Gallo 16 ottobre
  • Sant’Orsola 21 ottobre
  • San Fiorenzo 27 ottobre

annunciano nel calendario antico l’avvicinarsi dell’inverno e nella mitologia popolare l’inizio del letargo dell’orso, simbolo rituale del riposo della natura.

mentre l’orso si addormenta  in una nascosta tana , nello stesso periodo il tartufo esce invece alla luce, si manifesta grazie alla cerca.

Il culmine di queste due parallele vicende calendariali del tartufo bianco e dell’orso, simili ma in realtà di segno epifanico opposto, cadeva proprio l’11 novembre, festa di san Martino, il “santo-ursino” per eccellenza. Era infatti questa la data clou della raccolta del Magnatum Pico e – insieme- il giorno di inizio del letargo di quell’orso che la civiltà contadina chiamava familiarmente “Orso Martino”.

Occasione di un vero e proprio “proto-carnevale” degli eccessi e della trasgressione gastronomica san Martino anticipava di 80 giorni il vero e proprio Carnevale di fine inverno. Per una decina di giorni le comunità dei campi e delle colline festeggiavano – a partire dai Morti – la prima degustazione del vino novello e dei cibi “grassi” riserva dell’inverno, le castagne, l’oca, il maiale e il tartufo

Ottanta giorni dopo sarebbe poi toccato al 31 gennaio, festa di sant’Orso, prefigurare la fine di un inverno ormai declinante nelle prime prove di primavera. In quella notte l’orso  usciva dalla sua tana e, osservando la presenza o meno in cielo della luna piena, vaticinava sulla data dell’arrivo della Pasqua e quindi della primavera , dando inizio comunque ai festeggiamenti profani del Carnevale. Nella stessa data di fine gennaio terminava la raccolta del Magnatum Pico.

Fonte: trufflepost
da un articolo scritto da
Fulvio Romano