Lo Champagne e il tartufo : Poesia

Lo Champagne e il tartufo : Poesia

Lo Champagne e il tartufo : Francia – Scritto il 2 Febbraio 1856 – Per allietare il banchetto annuale della comunità di medicina di Bordeaux

Traduzione a cura di Federica Licinio

Un giorno, il tartufo e lo champagne
litigarono animosamente
se non ricordo male, fu nella campagna
di un medico con il triplo mento.

Champagne:
«ovunque vada sono il cocco delle belle,
diceva lo champagne, tutto gaio,
sconfiggo le più ribelli
fornendole piacere.

Grazie al mio gas, rotondo e brillante,
infondo intenzioni gioiose
alle menti e grazie a me il piacere brilla
su tutte le fronti, in tutti gli occhi.
Sono il succo di un frutto prelibato,
sui coltelli più lieti, il cielo, quando nacqui,
mi diede dei giorni lussuriosi!
Invece tu, sporco negro,
che dovresti vergognarti della tua culla,
vorresti sentirti importante?
Ma se il tuo padrino è un porco!
Dai, un po’ di modestia,
se è il tuo profumo a favorirti, sai amico mio,
la moda appassisce velocemente, come un fiore!
Guarda quelli che ti usano, per tanto tempo:
dopo un po’ sono doloranti, pesanti e senza coraggio;
mangiare è il loro passatempo,
senza bisogno di mettersi a dieta,
per calmare il desiderio
che spesso li fa languire
quindi smettila di lamentarti,
tu vieni dall’argilla
nascondi il tuo rancore
e non disturbare le nostre risa»

Tartufo:
«Altolà fanfarone, l’orgoglio e la gelosia
accecano di molto il tuo debole cervello
ti credi nettare degli dei,
per avere un’opinione cosi’ alta?
Sei solo un accessorio nelle cene,
poco conosciuto dai veri buongustai
chi conosce veramente l’arte del bere e del mangiare
ti hanno classificato come ” vino di mughetto”
invece io sono il cuore di una cena,
pasto dei grandi e dei borghesi
non di cenette o pranzetti dove non sono richiesto
troneggio sulle tavole dei re!

Stuzzico l’appetito, risveglio la ricettività
e spesso trasformo il vecchietto
senza ardore né equilibrio
in un giovane e vigoroso… Gagliardo!

Di una cena parlamentare
io sono il principale fulcro
e faccio discutere o metto a tacere
questi ciccioni che mangiano sulle nostre tasse
sono una moneta di scambio diplomatica,
cedo alle concessioni:
in amore e in politica
in cui faccio da tramite.

Chi può essere meglio di me?
Tu, gracile sfrontato?
Con i grandi bisogna essere più calmi,
soprattutto molto discreti
ma per dissipare i nostri asti
e farla finita,
chiamiamo il dottor grivelle
che è molto competente in materia.»

Il dottore, un vero truffatore,
accetta il titolo d’esperto con onore
con un morso mangia il tartufo,
beve lo spumante come dessert
e poi, preso dalla delizia:

«Avevano ragione tutti e due:
questo tartufo è ottimo
e lo champagne è un dolce veleno!»

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