Lettera del 1857, ecco come si cercano i tartufi

Lettera del 1857, ecco come si cercano i tartufi

Lettera del 1857, ecco come si cercano i tartufi – Questo interessante documento del 1857, è una lettera scritta dal Mugello, autore: Alessandro Magnani, pievano dell’antichissima pieve di San Giovanni Maggiore, località che si trova nei pressi di Borgo San Lorenzo. Narra le sue esperienze di raccoglitore di tartufi, grazie al suo amico a quattro zampe, molto stranamente acquistato in Romagna; (questi tartufai romagnoli erano tremendi anche allora).

E’ interessante notare a distanza di quasi due secoli, quante siano le analogie con i tempi nostri, nonché le intuizioni fatte dal Magnani, che pur non avendo alcuna nozione di micologia, fa una descrizione delle specie di alberi in cui rinveniva i tartufi e seppur rudimentale, una descrizione delle specie dei carpofori. L’azione compiuta dal cane nella ricerca è molto simile a quella dei tempi nostri, come pure l’estrazione del tartufo con una paletta metallica, inoltre, richiudeva la buca diligentemente, per poi rinvenirvi in seguito altri tartufi.

Aveva notato che la maggiori raccolte avvenivano con il plenilunio, proprio come oggi e in periodi molto simili al calendario di raccolta attuale. Dalla descrizione delle specie che fa dei vari tartufi si evince che nel Mugello erano praticamente presenti tutte le specie di tartufi eduli. Dalla classificazione si presume che i tartufi molto bianchi all’interno erano meno buoni, con probabilità perché erano poco maturi. Pur ammettendo che si recava a ricercarli poco assiduamente, in una stagione ne aveva comunque raccolte ben 250 libre, quantità che moltiplicato 0.454 gr. da una totale di circa 113 kg.
Anche il peso degli esemplari più grossi era rispettabile, poiché 9 once, moltiplicati x gr. 28,349 danno un peso di oltre 250 grammi cadauno. Il Magnani non era per nulla geloso della sua ricerca, poiché ha favorito la venuta di altri raccoglitori, ed ha comunicato con dovizia di particolari la sua scoperta a un funzionario della Provincia.

Lettera:

Corre ormai il quinto anno da che potei finalmente rendere paghi i miei desideri da tanto tempo concepiti  inutilmente, trovando a Bagna Cavallo un cane da tartufi per andare in cerca di questi nella Mugellana Provincia.
Non rimasero infatti deluse le mie concepite speranze.
Nel 12 dicembre 1857 giorno in cui mi pervenne detto cane, e giorni successivi, ne trovai non pochi dei bianchi, dopo de quali cominciarono subito a fare i neri, simili perfettamente a quelli di Norcia, dei quali ne trovai da circa n. 40 in una balza posta a Levante, in poche braccia quadre di terreno, ed ove pure gli ho trovati negl’anni successivi, sebbene in minor quantità, e per fino di 9 once uno, ed altri di 3. 4. e 5 once. L’anno corrente, per altro è stato simile al 2°, cioè fertilissimo, non solo in detta balza, quanto ancora in più, e diverse parti dell’Agro Mugellano. Divulgatasi la voce di questa mia scoperta, l’eccellentissimo sig.re dott. Alessandro Ronconi di Scarperia volle invitarmi, e provvide esso pure un altro cane quale ha confermato col fatto, essere il Mugello dovizioso di questo frutto prezioso, avendone trovati in quantità nei diversi anni che possiede questa bestia. Il sig.re Angelo Berchielli di Grezzano ha seguite le nostre pedate in quest’anno, ha provveduto esso pure altro cane, e quantunque la sua risoluzione sia stata troppo serotina, nullameno ne ha trovati non pochi. Ora per appagare i desideri di VS Ill.ma ne farò una relazione, e il modo con cui si trovano, e delle qualità, e tempo di tal utile prodotto.

Il cane tira di naso i tartufi anche a molta distanza, e giunto ove è il tartufo, incomincia a raspare, e posso dire essere infallibile l’accenno dato dalla bestia, (come ho pure provato con l’esperienza, tanto col perduto mio cane, quanto con un barboncino rilevatomi, ed istruito in quest’anno). Si fà allora cessare il cane da raspare, e con una piccola paletta di ferro si solleva la terra, ove ha raspato il cane, e vi si trova il tartufo, quale se è dei neri, è superficiale; se poi è dei bianchi, alcuni sono essi pure a fior di terra, altri alla profondità di 1/4. di 1/3. di 1/2 braccio, e per fino di braccia 1. e 1/2 sotto terra, per trovare i quali si odora la terra, e si prosegue a scavarla finché non sia si trovato il tartufo.

Accade per altro spesse volte che nello scavare la terra si getta fuori il Tartufo, e perciò occorre diligenza nel cercarlo. Si riempiono le buche fatte, ove dopo 8. o 10. giorni è facile trovarne altri. Si avverta che la maggior quantità di tartufi, tanto bianchi, quanto neri, si trova nei pleniluni. L’epoca dei bianchi incomincia nell’agosto, e prosegue a mezzo dicembre, il suo colmo è ottobre, e novembre. Quella dei neri da dicembre a mezzo marzo, il colmo dei quali è gennajo, e febbrajo. Quattro sono le qualità dei bianchi 1°. Bianchi di dentro, e fuori, quali sono con odore d’aglio 2°. Bianchi color di cioccolatte, e questi sono dei più grossi 3°. Bianchi scrizzati di rosso al di dentro 4°. Detto con buccia bianca simile all’allude*, e cattivi. Di questi i migliori sono i secondi, poscia i terzi, quali appena hanno l’odore d’aglio. I neri pure sono di tre qualità 1°. Neri cupi 2°. Neri chiari Tutti però marmorizzati 3°.

Neri di buccia, e dentro bianchi I migliori sono i 1°. e 2°. simili a quelli di Norcia i terzi pure sono buoni, e meglio assai dei Bianchi quantunque vi sieno molti che apprezzano più i bianchi, quali sono simili a quelli del Piemonte, e migliori assai di quelli che si trovano verso Pietramala. I tartufi bianchi si producono nella terra motosa, nel motrione, lungo i fiumi, o torrenti, fra gli ontani, e sotto gli alberi. I neri sotto le quercie, olmi, e qualcheduno sotto gli alberi, ma sempre in terreno grasso, e specialmente nelle praterie. Ora posso dirgli, che quantunque io non sia andato fuori, che per mio divertimento, e non tanto spesso in cerca dei medesimi, pure non ostante ne ho trovati in più e diverse parti del Mugello tanto degl’uni, quanto degl’altri circa 250 libbre all’anno repartitamente. Queste sono le notizie che posso dargli di questa mia scoperta, perché VS Ill.ma ne faccia quell’uso che crederà più utile ed opportuno, tanto per VS quanto per gli altri. Appagate con le di Lei brame passo all’onore segnarmi

Di VS Ill.ma
S. Giov. Maggiore in Mugello
Li 26 Marzo 1857

Dev.mo, ed Obb.mo,
Servitore Piev. Alessandro Magnani

Fonte: IlTartufaioItaliano