La moneta, il gentiluomo e il Lagotto Romagnolo – Racconto
La moneta, il gentiluomo e il Lagotto Romagnolo – Racconto
La moneta, il gentiluomo e il Lagotto Romagnolo – Il racconto che vi andiamo ad illustrare oggi è stato pubblicato nel 1845 sulla rivista : The Sportsman’s Repository (Londra) scritto da John Scott e John Lawrence. Ha colto la mia attenzione perché anche loro testimoniano il passato di questa razza, non sotto un punto di vista genetico ma dalle scarse attenzioni che gli venivano riservate:
“Il Cane dell’Acqua, esposto com’è al travaglio e alla severità, viene raramente trattato con quel grado di cura e gentilezza che merita. Oltre ad essere nutrito in modo adeguato, dovrebbe essere usata la massima cura, per consentirgli di asciugare a fondo il suo manto in un morbido letto caldo, al suo ritorno a casa per non patire il freddo.”
E tra un aneddoto e l’altro riporta questa storia che si fonde tra leggenda e realtà e che magari a contribuito a costruire la fama del Lagotto Romagnolo.
Un gentiluomo francese in compagnia del suo cane d’acqua prese della tasca una moneta. La mostrò al suo fedele e vi sputò sopra. Poco dopo la cedette ad un amico lasciando all’oscuro del suo gesto il cane. L’amico del gentiluomo se ne andò con la moneta in tasca e percorse circa 3 miglia per raggiungere una casa in cui l’attendeva una festa. Un’ora dopo il proprietario del cane ordino al gregario di riportagli la moneta. Il suo fiuto infallibile lo condusse lungo la strada e lo portò alla casa in cui si tenevano i festeggiamenti. Trovò l’amico del suo padrone e con molta calma ma insistenza gli fece capire che voleva la moneta.
Non fu recato alcun danno all’uomo che preso dalla insistenza del bravo cagnolino, riluttante cedette la moneta. Il cane tornò a casa e consegnò il suo “bottino” è tanta fu la gioia e l’esultanza che il padrone non poté fare altro che premiarlo.