In carcere per furto di tartufi: “No, inseguivamo il cane!”

In carcere per furto di tartufi: “No, inseguivamo il cane!”

In carcere per furto di tartufi: “No, inseguivamo il cane!” – La sentenza arriva dopo 3 anni di processo, si erano introdotti in una tartufaia privata per cercare di rubare tartufi. Due fratelli di Arezzo sono stati condannati a sei mesi di reclusione.

La vicenda risale a tre anni fa ed è ambientata a Montevenere, frazione del comune di Chiusi (Siena): era il 2016 e due fratelli della provincia di Arezzo, di 55 anni l’uno e di 41 l’altro, si erano introdotti in una tartufaia privata. La proprietà era stata recintata dal tartuficoltore per evitare proprio intrusioni del genere. A scoprire la sortita dei due fratelli era stato il proprietario che aveva notato la rete abbassata e le buche aperte.

Erano iniziati così degli appostamenti notturni, per capire se qualcuno stesse cavando indebitamente i tartufi: nel corso di una nottata, il proprietario, il figlio e un membro delle forze dell’ordine fuori servizio (amico di famiglia) scorgono qualcuno nella tartufaia : sono i due fratelli aretini. Uno fugge, ma viene rintracciato poco dopo, l’altro viene subito bloccato e individuato. Erano muniti di vanghetto, torce da minatore in testa e avevano al seguiti un lagotto.

Davanti al giudice di Siena Luciano Costantini, i due fratelli si sono difesi sostenendo che quella notte erano finiti nella tartufaia recintata per errore: essendo il cane scappato, lo stavano cercando.

Ma il giudice non ha creduto a questa versione e ha condannato i due. Sei mesi, più 400 euro di multa e 700 di spese legali.

Fonte: ArezzoNotizie