Il Tartufo di Boemia: il fungo semi – ipogeo dei “poveri”
Il Tartufo di Boemia: il fungo semi – ipogeo dei “poveri”
Qualcuno asserisce che essendo un fungo aromatico da giovane si potrebbe anche consumare, infatti viene anche chiamato Tartufo di Boemia, o Tartufo dei poveri. Sembra abbia sapore di fegato di maiale se cotto al sugo. A maturità non commestibile. Quando lo si incontra è facile scambiarlo con un pezzo di legno.
Il suo vero nome è Pisolithus arhizus, , ed è un Gasteromicete semi-ipogeo della famiglia delle Sclerodermataceae.
Cresce in aree soleggiate, su terreni aridi o sabbiosi, ai margini delle strade e negli incolti. È un fungo tipicamente autunnale, con forma piuttosto variabile, allungata o tondeggiante, con polvere sporale rosso bruna.
In passato la sua polvere sporale veniva impiegata per tingere i tessuti.
Caratteristiche
Sporocarpo: 4-12 cm, piriforme o claviforme, con peridio sottile, ocra-brunastro quindi bruno scuro, inizialmente liscio, a maturità fragile, screpolantesi apicalmente e rivelando una massa di spore bruno-cannella.
Imenoforo: Gleba marmorizzata,
Gambo: Pseudogambo sterile di 3-18 cm di altezza, fibroso, internamente giallastro, infisso profondamente nel terreno, talvolta ramificato, di colore ocraceo, oliva-bruno, con macchie gialle.
Carne: Inizialmente compatta, soda e succosa, poi dissolta in polvere. Odore piacevole, di funghi.
Microscopia: Spore bruno ocracee in massa, sferiche e aculeate, 9-12 µm.
Fonti: fungoceva.it – euganeamente.it – wikipedia.it