I tartufi “clandestini” proposti dalla Lega

I tartufi “clandestini” proposti dalla Lega

I tartufi “clandestini” proposti dalla Lega – Il mondo del tartufo è costantemente in subbuglio, e da un paio di anni a questa parte ha riguardato anche la parte fiscale da prima con la ritenuta d’imposta e da quest’anno i famosi 100 €, che stando alle notizie di pochi giorni fa è stato l’ennesimo flop. In attesa di una nuova normativa fiscale la Lega, il Movimento 5 stelle e il PD hanno  stilato 3 differenti proposte di legge. Proposte che restano in attesa di pareri delle associazioni, parere che abbiamo chiesto anche a voi con un sondaggio qualche tempo fa. 

Quello che però voglio portare alla vostra attenzione è la proposta di legge n 933 firmata Lega che nell’articolo 15 comma 2 dimostra quanta faziosità vi sia a favore delle aziende, a discapito dell’ambiente e del consumatore.

Per una volta la Lega non fa distinzione tra bianco e nero ma sono tutti uguali…. I tartufi. Si avete capito bene. Mentre voi dovete stare attenti, a quanti tartufi cavate al giorno, da che ora iniziate la cerca, di quale specie e se sono maturi la Lega vuole autorizzare le aziende a importare tartufo di qualsiasi specie, come ad esempio il Tuber Indicum, per la realizzazione di salse e condimenti a base di tartufo a PATTO che siano sterilizzati durante la lavorazione.  

Articolo 16 comma 2:

Fatto salvo quanto previsto dall’articolo 25, (vedi sotto) i tartufi di altre specie edibili non compresi nell’elenco di cui al comma 1 dell’articolo 5 possono essere posti in vendita solo dopo un trattamento che ne abbia disattivato le spore tramite sterilizzazione con calore; in tutti i casi è vietata la vendita al consumatore finale, compresa la ristorazione, di specie non presenti nei commi 1 e 3 dell’articolo 5 allo stato fresco, congelato e secco.

Art. 25:
Le disposizioni della presente legge non si applicano ai tartufi o ai prodotti a base di tartufo fabbricati ovvero commercializzati in un altro Stato membro dell’Unione europea o in Turchia né ai prodotti fabbricati in uno Stato membro dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA), parte contraente dell’Accordo sullo spazio economico europeo (SEE).

Ad oggi non vi è conoscenza di tartufi che siano velenosi, infatti l’elenco delle specie commercializzabili è basato solo ed esclusivamente sul fatto che altre specie, al di fuori del suddetto, sono immangiabili a causa delle loro caratteristiche organolettiche. Oltre ad essere una truffa al consumatore rappresenterebbe un serio pericolo per il patrimonio tartufigeno Italiano e loro ne sono consapevoli, in quanto, specificano che le spore devono essere sterilizzate perché il rischio che altre specie non autoctone prevalgano sui nostri tartufi è molto elevato.