Ecco la fiera d’Alba ai tempi del Covid

Ecco la fiera d’Alba ai tempi del Covid

Ecco la fiera d’Alba ai tempi del Covid – Ad Alba si  entra in modo contingentato, con numeri massimi di accesso stabiliti in base alle fasce orarie. Entra chi ha prenotazioni, chi lavora e chi rientra, in base all’ordine di arrivo, nel numero di persone che potranno circolare in città. 

Diversamente, come ha esplicitamente detto  il questore di Cuneo, che ha predisposto e imposto il piano di sicurezza per la Fiera internazionale del Tartufo bianco, ad Alba non si deve andare.

All’interno del perimetro del centro storico sono 13, in tutto, i varchi istituiti nella zona intermedia di transito, presidiati da oltre 50 addetti che vigileranno sull’accesso contingentato. In ciascun varco, fatto salvo l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto in spazi pubblici previsto su tutto il territorio nazionale, è prevista la rilevazione della temperatura corporea.

ex sindaco Alba, organizzare Fiera Tartufo un azzardo

Marello ripercorre le tappe che hanno preceduto l’inaugurazione della rassegna:

“Quest’ estate, quando venne annunciata l’intenzione di provare ad organizzare la Fiera nonostante la pandemia, ero d’accordo, ma a due condizioni: un format completamente diverso rispetto al passato (che evitasse gli assembramenti) e , la cosa più importante, era che non ci fosse una recrudescenza del virus. Purtroppo ambedue non si sono realizzate. Tutti – prosegue Marello – vogliamo tornare alla normalità, ma per arrivarci serve oggi un atteggiamento di assoluta prudenza. Quello che non vedo nell’amministrazione albese, nell’Ente Fiera del tartufo e nella Regione Piemonte. Ho lavorato per anni allo sviluppo turistico della città e della nostra terra di Langhe e Roero (e credo umilmente con qualche risultato) e continuo a farlo. Nelle attuali condizioni, però, – conclude l’ex sindaco – di Alba – bisognava avere il coraggio e la responsabilità di fermarsi”. 

Fonti: ansa.it –  targatocn.it