Caccia ai trafficanti di tartufi tra Arabia Saudita e Iraq

Caccia ai trafficanti di tartufi al confine tra Arabia Saudita e Iraq

Caccia ai trafficanti – Trovati in Iraq, presi dai sauditi e venduti in Kuwait, i tartufi vengono poi esportati in gradi quantità verso Egitto, Libano, Iran e Nord Africa alimentando un mercato parallelo a quello europeo.

Maurizio Molinari da Gerusalemme 

L’arresto di oltre quattromila trafficanti di tartufi ai confini fra Arabia Saudita e Iraq suggerisce che nella regione del Golfo è iniziata la stagione della caccia ad uno dei alimenti più ricercati. La regione di Arar, stretta fra i due Stati, è conosciuta per offrire i tartufi di migliori qualità e poiché i luoghi di raccolta sono soprattutto sul lato iracheno sono i cercatori sauditi ad attraversare illegalmente la frontiera. Si tratta di un fenomeno che si ripete ogni stagione ma quest’anno il numero dei “cercatori illegali” è stato insolitamente alto.
Le forze di sicurezza erano state allertate, li hanno visti transitare e al momento del ritorno in Arabia Saudita hanno fatto scattare gli arresti. Alle oltre quattromila persone imprigionate è stato obbligato soggiornare per 48 ore nelle celle di più penitenziari e hanno dovuto anche versare una multa di diverse centinaia di dollari americani ma i tartufi non sono stati sequestrati, bensì restituiti a chi li aveva raccolti. “I regolamenti sono chiari – ha spiegato il portavoce delle guardie di frontiera saudite, colonnello Ahmad Al-Esaimi, alla stampa locale – i tartufi non possono essere confiscati ma vengono restituiti a chi li ha raccolti dopo che costoro si sono espressamente impegnati a non ripetere più tali violazioni”. Come dire, basta il pentimento per restare in possesso del prezioso bottino. Sul mercato del cibo di Kuwait City, una delle piazze dove i tartufi vengono più commerciati nel mondo arabo, un kg del prezioso vegetale costa circa 50 dollari americani ma i prezzi quest’anno sono previsti in discesa perché le piogge abbondanti rovesciatesi sul deserto hanno favorito anche un raccolto all’interno dei confini nazionali. Trovati in Iraq, presi dai sauditi e venduti in Kuwait i tartufi vengono poi esportati in gradi quantità verso Egitto, Libano, Iran e Nord Africa alimentando un mercato parallelo a quello europeo.

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