Micorrize , conosciamole meglio

Micorrize , conosciamole meglio

Micorrize – I tartufi come altri funghi che vivono nel suolo formano simbiosi di tipo mutualistico con le radici di piante superiori che prendono il nome di “ectomicorrize”. Esplorando un bosco dopo abbondanti piogge, principalmente in autunno, ci si accorge della presenza dei funghi quando compaiono sul terreno i “corpi fruttiferi” o quando il cane addestrato segnala la presenza del tartufo nel terreno. Tuttavia questa è solo una fase, molto breve e fugace, del complesso ciclo vitale dei funghi che si svolge prevalentemente sotto la superficie del terreno. Raccogliendo un po’ di suolo in un bosco ci si accorge come gli strati superficiali siano ricchi di radichette in cui le ectomicorrize possono essere visibili anche a occhio nudo.

Le radichette colonizzate dai funghi appaiono, infatti, notevolmente ingrossate, per la presenza del mantello fungino rispetto a quelle non micorrizate,  e possono presentarsi di forma clavata o cilindrica e più o meno, ramificate in modo semplice, monopodiale (con asse principale da cui si dipartono delle ramificazioni secondarie), dicotomico (con assi che si dividono in due apici di eguale lunghezza) o colloidale (con assi molto corti e densamente ramificati).

Il colore degli apici micorrizati è estremamente variabile: bianco, nero, marrone, rossiccio, giallo, ocra, ecc.
Nella maggior parte dei funghi simbionti, dal mantello degli apici radicali micorrizati si sviluppano elementi fi lamentosi quali ife, cistidi o rizomorfe che vanno a esplorare il suolo circostante Le ectomicorrize dei tartufi hanno caratteristiche morfologiche che permettono di riconoscerle da quelle formate da altri funghi. Esse, infatti, sono di colore variabile dall’ocra chiaro al bruno rossiccio scuro, in rapporto alla specie, allo stadio di sviluppo e alla pianta ospite; la tonalità del colore è uniforme dalla base dell’apice nelle micorrize mature e in quelle in fase di quiescenza  mentre in quelle giovani in attività di crescita l’apice è più chiaro del resto della micorriza.

Il mantello fungino, o micloclema, è costituito da un intreccio compatto di ife che, perdendo il loro tipico aspetto allungato, formano un “pseudo tessuto” i cui elementi assumono un aspetto rotondeggiante con margini più o meno sinuosi o simili a spine come quelli di T. borchii o cistidi allungati di tipo ifa le semplici o ramificati come quelli di T. magnatum.

Foto

Descrizione

micorrize  Apice radicale non micorrizato
micorrize  Apice radicale micorrizato, con ingrossamento dovuto alla presenza del mantello fungineo
micorrize  Ramificazione semplificata
Micorrize  Ramificazione Monopodiale (con asse principale da cui si dipartono delle ramificazioni secondarie)
micorrize Ramificazione dicotomico (con assi che si dividono in due apici di eguale lunghezza)
micorrize  Ramificazione Colloidale (con assi molto corti e densamente ramificati)
Micorrize , conosciamole meglio - micorizzazione di colore bianco (22)  Apice radicale micorrizato colore di bianco
micorrize  Apice radicale micorrizato colore di nero
micorrize  Apice radicale micorrizato colore di Marrone
micorrize  Apice radicale micorrizato colore di Rossiccio
micorriza  Apice radicale micorrizato colore di Giallo
micorrize  Apice radicale micorrizato colore di Ocra
micorrizze  Micorriza con Ife
micorrizze  Micoriza con Cistidi
micorrizze  Micorriza con Rizoformi
micorrize  Micorriza di tartufo Matura
micorizze  Micorriza di tartufo in fase di maturazione
micorizze  Microclena del Tuber Borchii
micorizze  Cistidi dei Tuber Borchii

Fonte: IlTartufaioItaliano