Il salice (Salix)

Il salice (Salix)

Il genere Salix L. appartiene alla famiglia delle Salicacee. Originario dell’Europa, Asia e Nord America, comprende circa 300 specie di alberi, arbusti e piante perenni legnose o fruticose, generalmente a foglia caduca; le specie arboree arrivano ai 20 metri di altezza.

Specie spontanee in Italia
Le specie spontanee della nostra flora sono poco più di 30, molte di difficile identificazione grazie alla notevole facilità con cui si formano ibridi con caratteristiche intermedie, tra le più note ricordiamo:

il S. alba L., noto volgarmente col nome di “Salice da coliche” o “Salice bianco”;
il S. caprea L., noto col nome di “Salicone” o “Salcio di montagna”;
il S. myrsinites L.
il S. helvetica Vill.
il S. herbacea L.

Salici bianchi in inverno – Filicaja – Montaione (FI)
il S. reticulata L.,
il S. retusa L.,
il S. purpurea L., chiamato volgarmente “Salice rosso” o “Brillo”
il S. cinerea L., chiamato volgarmente “salice cinerino”
Specie naturalizzate in Italia[modifica | modifica wikitesto]
Numerose specie esotiche si sono acclimatate in Italia:

il S. viminalis L.
il S. babylonica L., noto col nome comune di “Salice piangente”.

Salice nell’aspetto invernale
Come pianta ornamentale nei giardini o per decorare grandi vasche, stagni e le rive dei corsi d’acqua.
I vinchi vengono impiegati in agricoltura per legare le viti, mentre i vincastri sono utilizzati per realizzare cesti, stuoie, oggetti vari.
Il legno bianco rosato, tenero, leggero, pieghevole, poco resistente, si presta per realizzare casse da imballaggio, attrezzi e sculture, per la produzione di truciolati e cellulosa, utilizzato come combustibile (apprezzato soprattutto nella fase di accensione) e per fornire un carbone per la preparazione della polvere pirica.
La corteccia di quasi tutte le specie contiene:tannini che vengono utilizzati per la concia del pellame;
salicina (v. sotto).
Le foglie come foraggio per gli ovini.

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