GPS, Istruzioni per l’uso nelle uscite a tartufi

Il GPS

Quasi sempre i “manuali d’istruzione” degli strumenti elettronici sono chiari ed esaurienti nella teoria, ma spesso poco comprensibili nell’uso comune; Abbiamo pensato di fornire un semplice ma preciso prontuario sull’uso di questo importante “compagno”.

In viaggio vorrei massimizzare l’autonomia del mio GPS, soprattutto durante le uscite prolungate; non vorrei ritrovarmi con il GPS spento e non ho voglia di portarmi dietro un sacco di pile!

In viaggio le batterie ricaricabili sono sicuramente le più versatili e le più ecologiche in quanto possono essere riutilizzate. Anche in caso di escursioni plurigiornaliere sarà sufficiente prepararsi alla partenza con 4 batterie cariche ed un caricabatterie compatto oggi facilmente reperibile. I più esigenti potranno dotarsi di un piccolo pannello solare che appeso allo zaino sarà in grado agevolmente di ricaricare una coppia di batterie da 1,5V. Inoltre, i moderni GPS Garmin dedicati all’escursionismo, sono piuttosto parchi dal punto di vista del consumo e utilizzano solo due batterie stilo. Attraverso il menu di configurazione è possibile settare la tipologia di pile utilizzate in maniera da ottenere una indicazione affidabile della carica residua, inoltre si può ricorrere a diversi settaggi per minimizzare il consumo come ad esempio un breve timeout della retroilluminazione.

Talvolta, consultando il GPS per controllare in dettaglio la mia posizione sulla cartografia mi accorgo che una “velatura di colore” sulla cartografia sembra peggiorare la visibilità, soprattutto quando sono sotto il sole.

Alcuni GPS offrono, oltre alle curve di livello, anche una rappresentazione “sfumata” dei rilievi che risulta molto efficace per interpretare i versanti montuosi. Ovviamente se si consulta la mappa con un rapporto di zoom elevato (molto ingrandito) lo sfumo diventa non sufficiente a rappresentare le piccole variazioni altimetriche che saranno più efficacemente rappresentate dalle curve di livello. In questi casi, dal menu configurazioni, sarà possibile disattivare la visualizzazione dei rilievi sfumati ottimizzando così la leggibilità della mappa con forti ingrandimenti.

Spesso, nel bosco, giungendo ad un bivio oppure ad un incrocio tra due sentieri, quando mi soffermo per capire che direzione intraprendere, mi accorgo che il GPS diventa inaffidabile e, se ingrandisco la visualizzazione, la situazione sembra addirittura peggiorare, non riesco a capire esattamente dove mi trovo, anche se resto fermo la mia posizione sulla mappa continua a spostarsi avanti e indietro.

Genericamente, approssimandosi ad un incrocio o ad un bivio dove si debba decidere che direzione intraprendere sarà sempre conveniente iniziare a controllare il display durante la fase di avvicinamento e marciando speditamente; in questa maniera capiremo la nostra direzione in relazione alla conformazione dell’incrocio e sarà facile comprendere dove andare senza neppure fermarsi. Questo perché il GPS, rilevando la nostra posizione, ad esempio, una volta al secondo in condizioni di scarsa visibilità del cielo aperto, otterrà una posizione leggermente diversa per ogni rilevamento e questo errore si manifesta rendendo la nostra posizione da fermi variabile. Zoomando ulteriormente non faremo altro che accentuare il problema in quanto il video accentuerà l’incertezza.

Il mio GPS Garmin è dotato di bussola integrata, a cosa può servire se ho già il GPS?

Normalmente i GPS sono utili per “orientare” l’escursionista in movimento in quanto deducono la sua direzione rilevando la successione delle sue posizioni e attraverso questo calcolo possono anche guidarlo verso una meta. Purtroppo ciò non è sufficiente in molte situazioni tipiche dell’orientamento; come nei casi in cui si ha la necessità di orientare una cartina in base al proprio sguardo, oppure quando sia necessario capire, mentre si è fermi e si osserva un panorama, il nostro orientamento, oppure, ancora, quando si intenda individuare in una carta topografica alcuni elementi del territorio da distinguere rispetto alla nostra posizione: un campanile, un castello su un cocuzzolo o una vetta, tutti casi nei quali l’uso della bussola ed il calcolo dell’angolo azimutale riferito al Nord sono indispensabili. A tale scopo alcuni GPS sono anche dotati di tacche di mira incise o disegnate sul corpo dello strumento che possono aiutare il puntamento.

Il mio GPS è dotato di altimetro integrato, ma il GPS non è più preciso?

Localmente, l’errore che affligge la posizione registrata dal GPS si manifesta anche in altimetria, per questo motivo i GPS più evoluti sono integrati con un altimetro barometrico in grado di fornire dei valori più affidabili circa la quota altimetrica e dunque anche la velocità di ascesa. Ovviamente per ottenere i migliori risultati sarà necessario tarare l’altimetro all’inizio della nostra escursione sulla base di un dato certo. L’altimetria registrata durante l’escursione potrà essere riportata anche su un grafico e potremo per ogni traccia controllare lo sviluppo altimetrico punto per punto.

Fonte: Trekking.it