Alessandro Benvenuti: io cerco tartufi – intervista

Alessandro Benvenuti: io cerco tartufi – intervista

Alessandro Benvenuti, Hobbista autodidatta, tartufaio per passione e per vocazione  

Ciao Alessandro ,come è nata la tua passione per la ricerca dei tartufi?

E’ stata colpa delle donne!

La mia passione per il tartufo nasce tardi.

Sinceramente non conoscevo nulla, lo mangiavamo a casa, quello si, ma nulla di più.

Ero il tipico cittadino che apprezzava solo il sapore, non conoscendo i retroscena e le sensazioni della ricerca.

Prima di iniziare l’arte “del tartufare” per una decina di anni buoni, mentre studiavo, ho frequentato le mostre dei cani, addestrando e presentando diverse razze prevalentemente per bellezza, allora possedevo Siberian Husky.
Incredibile vero, uno nato e cresciuto sul mare, con cani nordici, all’improvviso si dedica alla ricerca del tartufo.
Ora entrano in gioco le donne:
 1997, ho conosciuto mia moglie  ad un maneggio e dopo un poco di frequentazione mi ha presentato la famiglia, originaria di un paese dell’Appennino marchigiano al confine con l’Umbria ( ho detto tutto).
Mentre si parlava a pranzo del più e del meno,esce fuori del mio interesse per la cinofilia e del fatto che tutti i maschi della Loro famiglia andassero a tartufi, io fui subito incuriosito dai racconti e dal sentir dire che utilizzavano cani di Razza Braccopointer.
Un pomeriggio di agosto Nonno Gino chiese alla nipote e a me se volessimo seguirlo nel bosco per vedere come andava la creazione del bianco. 
Non mi sembrò vero!
Devo ammettere che inizialmente, entrando nel fitto del bosco ho avuto un poco di timore, pensate ho pure avuto paura del lumacone, chi lo aveva mai visto…poi Brenda quasi interamente Pointer mi rapì, vedere lo sguardo, il contatto e l’attaccamento con il padrone, mi ha fatto capire che quello che avevo fatto per dieci anni con i cani era niente, quello era il vero rapporto padrone, conduttore, cane.

Visto che mio cognato disse che non avendo esperienza le avrei insegnato  solo i vizi, decisi di contattare amici conosciuti alle mostre e presi una cucciola di Lagotto Romagnolo di 6 mesi di età di nome Puma, cercai in tutti i modi di utilizzare le mie conoscenze di addestramento applicandole alla ricerca del tartufo, la cosa non fu semplice, ma eravamo appagati e felici.
Il primo anno abbiamo camminato e basta, accontentandoci di trovare qualche nero e briciole di bianco.

che caratteristiche deve avere il tuo cane ideale?

Amo tutti i tipi di cane.
Personalmente ho il Lagotto Romagnolo:  venendo dalle esposizioni è stato il cane più semplice da trovare e vivendo in città ha una dimensione tale da permettermi di poterlo tenere in giardino e soprattutto in casa.
Sono un auto didatta, quindi il giudizio è del tutto soggettivo, basato sulla mia esperienze in  25 anni nel mondo della cinofilia.
Personalmente il cane ideale è quello che si diverte.
Il risultato con un soggetto che partecipa e vive quell’esperienza è sicuramente migliore rispetto a quello che si raggiunge con  un soggetto che ne è succube.
Poi certo il cane deve essere obbediente, ma nello stesso tempo mantenere quell’autonomia che deriva appunto dal divertimento nella cerca.Fidatevi, non torno mai a tasca vuota.

La sua Lagotta Puma nata il 11-04-1999

 Come prevedi la raccolta dello Scorzone quest’anno nella tua regione?

E’ la varietà che cerco meno, andiamo qualche volta, giusto per far uscire i cani.

Tuttavia mi sento di dire che anche nelle Marche per la troppa pioggia e per il troppo freddo la stagione è indietro, ma luglio agosto  saranno ottimi.
Ma per quanti anni si continueranno a cavare tartufi?!
Le stagioni meteorologiche hanno la loro importanza, ma non è unico parametro necessario ed indispensabile, debbono rimanere anche gli ecosistemi, il tartufo è un simbionte, invece troppo spesso i tartufai sono parassiti.

Alessandro insieme al figlio Tommaso

Quale era il tuo scopo principale per la quale hai aperto il gruppo “Io Cerco Tartufi”? Hai raggiunto il tuo obbiettivo?

IO CERCO TARTUFI:
è un palcoscenico, un cinema, una piazza o meglio ancora un enorme salone dove accogliere amici ed interessati e parlare, ascoltare, ridere, bisticciare.
Io nel complesso ho un modo strano di vedere le cose, forse filosofico, utopistico non so, ma spero e credo che la condivisione, un accrescimento culturale derivante dallo scambio di opinioni e di esperienze possa migliorare questo mondo.
Ho sentito troppe persone lamentarsi, ma ne ho viste poche fare qualcosa.
Serve un tartufaio “evoluto”, siamo nel terzo millennio e dobbiamo cambiare anche in questo.

Capisco che andare per tartufi è sicuramente una delle più vecchie tradizioni storico culturali del nostro Paese e le cose che si potevamo giustificare decenni fa ora non lo sono più; sentire ancora dire ” tutti lo fanno”ci porterà alla distruzione; “ingrassiamoci fin che possiamo, poi vedremo”….purtroppo il poi è vicino, bisogna agire.
Dobbiamo iniziare a tutelare il territorio e noi stessi, forse sarebbe il caso di pensare di iniziare periodi di riposo, tipo fermo biologico; pretendere investimenti per riqualificare habitat, ma tutto ciò non vuol dire per forza aspettare altri : Provincia, Regione, Stato.
Soprattutto vuol dire cambiare cultura, IO CERCO TARTUFI è un mezzo.
Poi certo, internet e social raggiungono una minima parte degli attori, ma un passo per volta si arriva dappertutto.

Banner del Gruppo

A volte la ricerca è considerata come una “guerra” a te e mai capitata qualche spiacevole esperienza? 

Sì mi è capitato.

Purtroppo sono rimasto anche io deluso da amici e da parenti; addirittura sono stato esplicitamente minacciato, in caso non avessi smesso di andare nei faggi a nero!

Che dire, questi sono comportamenti che non meriterebbero neppure di essere raccontati, purtroppo ne esistono tanti: dispetti alle macchine e avvelenamenti: sono mezzi sporchi messi in atto da persone inette, poverine con scarsa stima di se stessi e del loro metodo di ricerca.

Per far desistere il concorrente eventualmente bisognerebbe utilizzare metodi più raffinati, intelligenti, basati su metodo di cerca e tempistica, battere sempre lo stesso territorio: il nuovo cercatore dopo poco abbandona, girerebbe inutilmente!

Tuttavia debbo ammettere che a Frida e Viola,le ultime arrivate ho insegnato la ricerca con museruola e che in alcuni posti vado in compagnia.Prevenire è meglio che curare.

Magnatum Pico. Il tartufo dei grandi

Cosa ne pensi delle associazioni già esistenti che tutelano il tartufo ed i tartufai? Cosa dovrebbero cambiare per essere migliori secondo te?

Cosa fanno?

Tutelano tartufo e tartufai?

Per me ora le miriadi di associazioni servono solo politicamente, si stanno trasformando sempre più in proloco, organizzano gare, feste paesane o al massimo per i tartufai compilano il bollettino postale per il versamento della tassa di abilitazione alla ricerca.

Nel tesserino è scritto che ha validità Nazionale: possibile allora avere 10 leggi, 10 calendari?

Poi da chi sono rappresentate? Per esempio nella provincia di Pesaro, colui che tutela tartufai, presente anche al tavolo di concertazione e stesura della nuova legge nazionale ricerca del tartufo, è l’ex sindaco di Acqualagna, un politico, ma è mai andato a tartufi?

Occorre un associazione unica, con stessi fini ed interessi sul territorio,che si impegni a preservare luoghi tartufigeni e disincentivi importazione di tartufo straniero.

Per essere più incisivi non vedo sbagliato considerare “l’andare a tartufi” anche un attività professionale, con tutti i doveri, gli oneri e ovviamente le tutele del caso, purché venga garantita la possibilità a tutti di farlo, anche a chi lo fa 4 volte all’anno.

Senza “riservare” tutto, solo per vincere facile.

Concludo chiedendo:” ma siamo sicuri di essere meno dei cacciatori?”

 

In fine l’eterna domanda: quali caratteristiche deve avere un buon tartufaio per definirsi tale?

Questa è la domanda da 1 milione di dollari!!

Sarò diretto, è meglio tartufaio professionista o hobbista.?

Che dire anche qua la penso in maniera molto discordante dal pensiero comune.

Spesso si associa o meglio si confonde il tartufaio professionista con colui che lo fa per professione: siamo certi che indichino la stessa cosa?!

Io dico di no.

Personalmente professionista o professionale è uno che si comporta a modo, che si informa ,che rispetta posti, cose,animali e persone e non sempre l’ho visto coincidere con chi lo fa per professione.

Sarei comunque bugiardo se dicessi che tutti quelli che lo fanno per sbarcare lunario, per professione sono “banditi o briganti”.

Non considero affatto chi zappa o usa il rastrello: questi personaggi sono da equiparare a parassiti, che fra qualche anno andranno a fare cosa?! Non hanno diritto di dire di essere tartufai.

Gli Hobbisti, sono criticati e visti come predatori, tipo cavallette che si spostano in branco e depredano.

In parte questo è vero, ma forse è stata anche colpa nostra. Abbiamo lasciato la possibilità di raccontare in maniera distorta questo mondo, alcune comunità di internauti, si sono rilevate essere attività commerciali svolte a far credere che andare a tartufi fosse il mestiere più redditizio del mondo; celando nel loro impegno divulgativo, attività di vendita di Prodotti Commerciali come coordinate, cd, cani piante micorizzate e altro.

Concludo dicendo che il Tartufaio perfetto è quello che rispetta il cane, la natura, che non fa l’ ingordo, che si accontenta e ricorda ogni giorno di non fare quello che non piacerebbe fosse fatto a lui!

E soprattutto raccontiamo agli amici cosa vuol dire andare a tartufi, delle fatiche che si fanno, dei sacrifici che vengono ripagati dallo sguardo del cane e dal profumo dell’aria!

 

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