Abete di Douglas o douglasia costiera (Pseudotsuga menziesii)

Abete di Douglas o douglasia costiera (Pseudotsuga menziesii)

Abete di Douglas o douglasia costiera (Pseudotsuga menziesii) o anche Pino dell’Oregon, è una conifera sempreverde diffusa nelle regioni costiere del Nord America dalla Columbia Britannica (Canada), alla California (Stati Uniti). Particolarmente diffusa negli stati di Washington e Oregon, è divenuta simbolo del movimento per l’indipendenza della Cascadia. In California si trova sulle Klamath Mountains fino a raggiungere a sud la Sierra Nevada. Il suo habitat varia dal livello del mare sino ad un’altezza di 1.800 m. Appartiene al generePseudotsuga, del quale è la specie più conosciuta.

Il nome comune deriva dal botanico scozzese David Douglas, che inviò nel 1827 il primo materiale di propagazione. Il nome scientifico deriva invece dal naturalista scozzese Archibald Menzies che la scoprì e la descrisse nel 1791 nell’isola di Vancouver.

Caratteristiche
È un albero maestoso, tra i più alti per altezza raggiunta nel mondo (dopo la sequoia della California). L’altezza si aggira attorno ai 60–75 m e più mentre la larghezza anche ai 1,5–2 m di diametro. L’esemplare più alto conosciuto è stato nominato “Doerner Fir”[1], alto 100,3 m, si trova nella zona dell’East Fork Brummit Creek nell’Oregon, il più largo invece è il “Queets Fir”, con un tronco di 4,85 m di diametro, nella Queets River valley, (Parco nazionale di Olympic), stato di Washington. Generalmente vive 500 anni, occasionalmente può raggiungere i 1.000 anni.

La corteccia nei piccoli alberi è sottile, liscia, grigia contenente numerose bolle resinose. Negli esemplari maturi, è spessa 10–30 cm e sugherosa. I germogli vanno dal marrone al verde oliva, diventando sempre più grigio scuro man mano che l’età aumenta. I germogli hanno una forma conica molto particolare: lunghi circa 4–8 mm, con squame rosso brune. Le foglie sono disposte a spirale: gli aghi lunghi fino a 3,5 cm sono diritti, flessibili, appiattiti, resinosi e gradevolmente aromatici, verdi di sopra e grigiastri di sotto, che, se strofinate, emanano un caratteristico odore di limone. La corteccia contiene fino al 18% di tannino e al 6% di zuccheri.

Le pigne delle femmine mature pendono dai rami e sono lunghe 5–11 cm quando sono completamente aperte, circa 2–3 cm quando sono chiuse. Si formano in primavera e dapprima sono di colore verde, ma durante la maturazione, che si completa in circa 7 mesi in autunno, diventano di colore marrone. I semi sono lunghi circa 5–6 mm e spessi 3–4 mm. Il coni maschili contenenti il polline sono lunghi 2–3 cm e disperdono il polline giallo in primavera.

Gli individui isolati hanno forma piramidale, mentre all’interno delle grosse foreste gli individui anziani hanno una forma tipica conica con un tronco scoperto di circa 20–40 m: infatti gli esemplari giovani hanno i rami inferiori che sfiorano quasi il terreno, poiché l’auto potatura è molto lenta. Statisticamente ci vogliono 70-80 anni affinché si abbia un tronco libero di 5 m e circa 100 anni per un tronco libero di 10 metri. La produzione di semi comincia attorno ai 20-30 anni, poiché negli anni precedenti è scandita da cicli irregolari che portano talvolta all’assenza di produzione di semi, talaltra (generalmente ogni 5-7 anni) a una massiccia produzione. All’interno di ogni pigna sono custoditi dai 25 ai 50 semi. La forma dei semi è variabile, il numero dei semi puliti ammonta a circa 70-88/g.

In Europa
È stato introdotto nel continente europeo nella prima metà dell’Ottocento (1830, in Italia ha trovato habitat nella zona del castagno e può anche raggiungere le zone delle faggete). Generalmente non richiede particolari tipi di terreno, eccezion fatta per quelli argillosi. È invece molto intollerante con le alte e basse temperature e può soffrire molto a causa di gelate tardive e siccità estive. Le altezze massime nel vecchio continente raggiungono i 60 m circa.

In Italia
Il primo impianto italiano documentato è quello del parco botanico sperimentale del Pinetum a Moncioni nel comune di Montevarchi. Nella foresta demaniale di Vallombrosa, in Toscana, popola varie particelle tra cui quella del Metato, in cui la specie annovera esemplari che raggiungono circa 85 metri di altezza. È presente nelle zone montane fresche e umide dello stivale, solo sotto forma di rimboschimento (essendo una specie alloctona) dal Casentino alla Basilicata, dalla Campania al Trentino-Alto Adige. Questa specie arborea ormai è largamente diffusa e si è introdotta perfettamente nell’habitat italiano. Ve ne sono esemplari anche nella riserva naturale di Vallombrosa nel comune di Reggello in provincia di Firenze dove di recente il gruppo SuPerAlberi ha individuato e misurato l’albero più alto d’Italia: 62,45 m e 3,31 m di circonferenza alla base

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